«Potrebbe essere necessario verificare l’intero ponteggio a distanza di tre anni dalla sua installazione perché, si ricorda, queste sono ritenute opere provvisionali, cioè strutture di servizio di tipo temporaneo non facenti parte integrante della costruzione»
Riceviamo, e pubblichiamo, una nota di Andrea Casto, componente del direttivo dell’Ordine Provinciale degli Architetti, sui lavori di consolidamento della chiesa di San Michele Arcangelo che, a tre anni dalla tromba d’aria, non sono ancora partiti.
«Ritengo che il sindaco, l’Amministrazione, l’assessore competente debbano prendere informazioni dettagliate dalla Soprintendenza ai Beni Culturali ed informare conseguentemente i cittadini in riferimento alla sicurezza degli spazi pubblici di Manduria e più specificatamente del punto nevralgico di via Roma all’intersezione con via I Maggio.
Si ritiene necessaria una attenta ricognizione tecnica dei luoghi, al fine di verificare la sicurezza alla viabilità stradale, al passaggio e all’attraversamento dei pedoni.
A tre anni dalla tromba d’aria di ottobre 2018 non si ha alcuna notizia in merito alla eventuale programmazione dei lavori di consolidamento della chiesa di San Michele Arcangelo e di ricostruzione del suo timpano crollato. Occorre a questo punto chiedere direttamente alla Soprintendenza e lo devono fare il sindaco, l’assessore competente, l’amministrazione, NON ALTRI!
Il ponteggio installato, di cui si è compreso chi paghi il noleggio e l’occupazione di suolo pubblico (se viene pagata) è un problema sia per il decoro cittadino che per la viabilità. Non si conosce se lo stesso ponteggio sia o meno coperto da assicurazione per eventuali probabili incidenti.
Le mantovane parasassi presentano ad angolo delle tavole di legno che presumibilmente potrebbero aver perso le loro caratteristiche tecniche di resistenza e secondo questo ragionamento, potrebbe essere necessario verificare l’intero ponteggio a distanza di tre anni dalla sua installazione perché, si ricorda, queste sono ritenute opere provvisionali, cioè strutture di servizio di tipo temporaneo non facenti parte integrante della costruzione, ma allestite o impiegate per la realizzazione, la manutenzione o il recupero di opere edilizie quindi non possono essere montate in eterno o per lunghi periodi garantendo la dovuta tranquillità e sicurezza.
In sintesi occorre approfondire, chiedere, conoscere e comunicare pubblicamente ai cittadini:
- i tempi di inizio dei lavori di consolidamento e ricostruzione della chiesa di San Michele Arcangelo, la durata degli stessi e se sia stato già predisposto il progetto esecutivo;
- se il ponteggio esistente da tre anni sia o meno munito di assicurazione apposita contro incidenti stradali e/o altro;
- se si è in attesa di finanziamento e quali siano i tempi eventuali, almeno in previsione;
- se lo stesso ponteggio abbia funzioni di sicurezza o possa essere smontato in attesa dell’inizio dei lavori di consolidamento e ricostruzione.
In tutto questo, lasciatemelo dire, quello che stride profondamente (oltre al solito lassismo dell’Amministrazione) è la minaccia di querela che giunge ‘Urbi et Orbi’ dall’amatissima Curia diocesana di Oria che, a mio modestissimo avviso, dovrebbe professare in pieno il credo e lo spirito Cristiano, a cui noi tutti siamo legatissimi, diffondendo pace, amore, serenità e perdono, che mai come in questo momento servono proprio a tutti.
I manduriani tutti confidano in una pronta risoluzione del problema e nella massima tutela rispetto a pericoli presenti, futuri o futuribili».
Arch. Andrea Casto