«Per me sarebbe un onore portare l’International Tour Film Festival in Puglia, magari a Manduria, la mia città natale, terra del Primitivo»
Giunto alla sua decima edizione, l’International Tour Film Festival si è confermato un evento mediatico di notevole spessore e di grande interesse; lo sbarco poi al Lido di Venezia, in occasione della 78.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, ha dato lustro al progetto organizzato dalla Civitafilm Commission che per l’occasione ha conferito il prestigioso ITFF Venice Award all’attrice israeliana Hadas Yaron, interprete principale del film “I nostri fantasmi” per la regia di Alessandro Capitani e prodotto dalla Fenix Entertainment.
Ne abbiamo parlato con Andrea Stranieri della Publishare Consulting (a sinistra nella foto in alto), partner della Civitafilm Commission, che ha collaborato alla realizzazione dell’evento.
Qual è stato il ritorno in termini di successo di questa decima edizione?
«Si è trattato di un successo di straordinaria portata nell’anno in cui la macchina del grande circus cinematografico ha risentito fortemente della crisi causata dalla pandemia. Nonostante ciò si è lavorato duramente per portare a termine la cinque giorni di cinema e cultura in una kermesse unica e prestigiosa».
La formula itinerante del cine-festival è un idea vincente?
«Assolutamente si. Da tempo stavamo lavorando all’itineranza dell’evento. Per le prossime edizioni c’è già in cantiere il progetto di raggiungere altre località nazionali ed internazionali. Purtroppo a causa del Covid-19, quest’anno, il percorso dell’International Tour Film Festival ha riguardato solo alcune principali città del Lazio e la città lagunare di Venezia, con la partecipazione alla 78.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica».
Ci sarà prossimamente una tappa anche in Puglia?
«Speriamo di si. Per me sarebbe un onore portare l’International Tour Film Festival in Puglia, magari a Manduria, la mia città natale, terra del Primitivo. Sarebbe bello anche che il cine-festival giungesse nella leggendaria e storica città di Taranto, magari in occasione dei Giochi del Mediterraneo, e perché no: all’interno del Castello Aragonese. I paesi che si affacciano sul Mediterraneo sono ricchi di talentuosi registi e sceneggiatori, per lo più sconosciuti agli addetti ai lavori. Per questo però, bisognerà lavorare con sinergie da ricercarsi sul territorio»