L’operazione trae origine da alcuni episodi di violenza risalenti alla fine dell’anno 2018, allorquando alcuni soggetti, in distinte occasioni - non essendo più in grado di far fronte ai propri debiti di droga (in taluni casi superiori a 3.000 euro) - sono stati oggetto di violenti pestaggi nonché di minacce aggravate dall’uso di armi da fuoco ad opera di alcuni degli associati
L’indagine sviluppata sul territorio di Ugento è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Casarano e della Stazione Ugento, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, dall’inizio del 2019 sino all’estate del 2020.
L’attività investigativa, conclusa alle prime luci dell’alba con l’esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Lecce nei confronti di 13 soggetti (di cui 11 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), vede quale epicentro delittuoso un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana operante nell’area Ugentina e su quelle limitrofe.
Gli elementi raccolti - che comunque, nel pieno rispetto del principio di innocenza ultimamente rafforzato dalla legislazione di Governo, non acclarano profili di colpevolezza - hanno posto in superficie modalità comportamentali associative protese all’affermazione egemonica dell’organizzazione sul territorio mediante l’esercizio della forza intimidatrice, correlata in parte anche allo spessore criminale di alcuni soggetti, con derivante condizione di assoggettamento e omertà sofferta da terze persone.
L’operazione trae origine da alcuni episodi di violenza risalenti alla fine dell’anno 2018, allorquando alcuni soggetti, in distinte occasioni - non essendo più in grado di far fronte ai propri debiti di droga (in taluni casi superiori a 3.000 euro) - sono stati oggetto di violenti pestaggi nonché di minacce aggravate dall’uso di armi da fuoco ad opera di alcuni degli associati.
I successivi sviluppi, basati su tradizionali pragmatismi investigativi e affiancati da intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno delineato i contorni dell’associazione criminale, definendo i vari ruoli (capo e promotore, coordinatore, gestore dell’attività di vendita della sostanza e relativi corrieri), e accertato numerosi episodi di flagrante cessione della sostanza stupefacente, i quali - grazie alle dichiarazioni rese da alcuni assuntori - hanno consentito di decodificare il linguaggio criptico (metri, minuti, nafta, caffè) utilizzato dai sodali per comunicare tra loro e con gli acquirenti.
L’accertamento di plurimi reati ha, per altro verso, disvelato gli indici di un’associazione criminosa, dettati da stabili rapporti di frequentazione, sistematicità nell’attività di spaccio (secondo un modus agendi sedimentato), elezione di luoghi dedicati all’illecito scambio, esistenza di basi logistiche (un maneggio dei cavalli ove venivano impartite le direttive ai gregari, alcune abitazioni devolute alla coltivazione e al confezionamento della droga, esercizi pubblici per l’attività di smercio), creazione di una cassa comune (utile per rifornire di carburante i mezzi di movimento), disponibilità di uomini, mezzi nonché di armi.
L’attività investigativa, nella sua totalità, ha consentito di:
- arrestare in flagranza 3 persone e deferirne altrettante per detenzione illecita di sostanze stupefacenti;
- arrestare in flagranza 3 persone per detenzione abusiva di armi;
- segnalare all’Autorità Amministrativa 7 persone quali assuntori;
- sequestrare complessivamente, quale riscontro ai singoli episodi di spaccio, 25 gr. di cocaina, 2,2 gr. di marijuana, 7,8 di hashish;
- recuperare 3 pistole, 3 fucili(di cui un fucile a pompa) e 90 munizioni;
- rinvenire e distruggere n. 1 piantagione di canapa indiana per un totale di 181 piante.
L’esecuzione del provvedimento ha visto impegnati oltre 70 Carabinieri in forza ai reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Lecce, con il concorso dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia” e le unità antidroga e anti-esplosivo del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno.