Il ringraziamento agli elettori e una stilettata a chi promette di dimettersi, salvo poi rimangiarsi l’impegno al lunedì delle elezioni
«Il Circolo del Partito Democratico di Avetrana ringrazia le 3860 persone che con il loro voto di preferenza al dottor Luigi Conte hanno dato forza ad un progetto politico che punta al rinnovamento della classe dirigente della Provincia di Taranto. Il risultato raggiunto, come prima candidatura personale a livello regionale, si può ritenere soddisfacente anche se non gratificante e può rappresentare un trampolino di lancio per i futuri appuntamenti, non solo elettorali. La rete di rapporti cresciuta in queste occasioni con le realtà di altri comuni rappresenta un fatto importante da valorizzare nel prossimo futuro a cominciare dai prossimi appuntamenti congressuali del Partito Democratico.
I dirigenti provinciali e regionali del PD non potranno non tener conto del buon risultato raggiunto da Luigi Conte come espressione della base di una rete organizzativa intercomunale, che senza l’aiuto di apparati di partito, di sponsor istituzionali di alto calibro provinciale e di potentati economici, è riuscita a portare un importante consenso al candidato Conte e al Partito Democratico.
E’ il caso di sottolineare a questo proposito la performance conseguita dal Partito Democratico nel Comune di Avetrana, il 49% sui voti validi, risultato non riscontrabile in alcuna delle altre realtà della Provincia di Taranto, nonostante la presenza sul campo di un agguerrito concorrente diretto, che negli ultimi giorni di campagna elettorale ha portato lo scontro quasi ad essere il preludio di una campagna per le elezioni Comunali, ma che è stato pesantemente sconfitto, sia a livello politico che istituzionale in quanto sostenuto dall’intera maggioranza comunale di centro-destra.
Requisiti indispensabili e fondamentali per far emergere la buona politica all’interno del PD devono essere l’onestà, la trasparenza, la conoscenza dei problemi del territorio e del suo tessuto sociale, le proposte innovative ed alternative da costruire vivendo attivamente e fattivamente tra la gente, con cui condividere le ansie e le prospettive. Esigenze che dovrebbero essere sempre messe al primo posto da chiunque amministri o si candidi per amministrare la cosa pubblica.
Assistiamo invece a balletti di dichiarazioni, parvenze di dimissioni mascherate da prese d’atto che però scadono al lunedì delle elezioni, promesse pre-elettorali anch’esse a scadenza, grandi o piccole elargizioni ad amministrazioni o luogotenenti di vari comuni. Tutto questo non ha fatto altro che prosciugare consenso, attribuendo al Partito Democratico, all’interno delle realtà a noi vicine, un peso elettorale quasi irrilevante, appannaggio esclusivo di alcuni dirigenti piccoli piccoli, miopi di fronte all’interesse comune, interessati soltanto a prospettive carrieristiche di bassa lega.
Tutto questo noi lo abbiamo rifiutato, dimostrando di essere alieni a questa visione della politica come bieco strumento di spartizione di poteri e interessi, o a dichiarazioni di differenziazione etica non seguite dai fatti. Abbiamo dimostrato che il coinvolgimento diretto dei cittadini, la costruzione di una credibile alternativa anche all’interno di un partito, il lavoro porta a porta, la riconoscibilità della candidatura, la pulizia morale della proposta, gli armadi senza scheletri, la politica alla luce del sole possono essere l’unica risorsa per la nostra comunità che vuole ancora riconoscersi nel Partito Democratico».