Pietro Briganti: «Ora riproporremo la richiesta di revoca della carica di presidente del Consiglio»
Il Prefetto di Taranto invierà un richiamo per invitare l’Amministrazione Comunale di Manduria ad un più rigoroso rispetto delle nome che regolano le sedute del Consiglio Comunale.
E’ l’impegno che ieri sera ha assunto il dott. Alfonso Pironti con i consiglieri comunali della minoranza di Manduria (erano assenti, per impegni di lavoro, solo Girardi e Maggi) al termine di un lungo confronto sulle delibere che l’opposizione non ritiene legittime.
«Vorremmo innanzitutto ringraziare S.E. il prefetto, sia per la cordialità, sia per la tempestività con la quale ci ha convocato» sono le prime parole del capogruppo di Forza Italia, dott. Pietro Briganti. «Inoltre vorrei anche rimarcare la grande preparazione nella materia che il dott. Pironti ha ancora una volta dimostrato».
Poi il rappresentante di Forza Italia entra nel merito del colloquio.
«Il Prefetto è rimasto quasi scandalizzato da alcuni atti che abbiamo portato a suffragio delle nostre tesi» dichiara il dott. Briganti. «Un esempio? La delibera con la quale il Consiglio ha approvato il Piano Commerciale. In questa delibera il segretario certifica un risultato della votazione sconcertante: “15 voti favorevoli, 0 voti contrari, 3 non partecipanti alla votazione”. Quei tre erano tre consiglieri della minoranza che avevano annunciato l’intenzione di abbandonare l’aula e che, quindi, si erano alzati dal proprio scranno e si dirigevano verso l’uscita. Con quindici voti, in prima convocazione, la maggioranza ha approvato, quindi, una delibera. Il Prefetto ha espresso un giudizio chiarissimo su questo atto: è illegittimo».
Poi è stata posta la questione degli atti approvati in seconda convocazione.
«Inizialmente non stavamo riuscendo a spiegare bene la nostra posizione su quello che accade a Manduria» continua Pietro Briganti. «Il Prefetto, giustamente, sosteneva che è legittimo approvare in seconda convocazione un argomento. E, su questo, siamo anche noi d’accordo. Ma la seconda convocazione ci può essere solo quando la prima è infruttuosa. Ovvero quando la prima non si insedia per mancanza di numero legale. A quel punto, se nell’atto di convocazione del Consiglio è indicata la data della seconda convocazione, si procede con l’altra seduta, dopo aver notificato agli assenti la determinazione. Ma a Manduria non accade questo. A Manduria i Consigli Comunali si insediano e, solo dopo l’apertura dei lavori, la minoranza abbandona l’aula. Non solo. La seconda convocazione degli argomenti non discussi si tiene dopo 20 o anche 30 giorni. E, nell’ordine del giorno, si inseriscono argomenti di prima e di seconda convocazione. Questi fatti, documentati, hanno sorpreso il Prefetto, che in linea di massima ha riferito di accogliere i nostri rilievi, ma che si è riservato di approfondire meglio la materia prima di emettere un verdetto definitivo».
La minoranza ha poi ricordato cosa è accaduto nell’ultima seduta.
«La nostra richiesta di revoca del mandato al presidente del Consiglio è stata ritirata su decisione unilaterale della maggioranza. Come è possibile non mettere ai voti una richiesta sottoscritta da 13 consiglieri? Le motivazioni non erano sufficienti? Bene, ammesso che fosse così, stiamo riproponendone una seconda di richiesta. Questa volta con una nutrita serie di motivazioni. Compresa quella, condivisa dal Prefetto, della delibera votata con 15 voti favorevoli, 0 contrari e 3 non partecipanti alla votazione. Sono curioso di vedere proprio cosa farà ora la maggioranza: ritirerà di nuovo l’argomento, definendo non motivata la richiesta e ignorando anche quanto sostenuto dal Prefetto? Se così faranno, a quel punto ci costringeranno ad utilizzare l’ultimo strumento a nostra disposizione: la Procura della Repubblica».