Giudizio negativo verso l’Amministrazione Comunale di Manduria
Il PdCI e la FGCI di Manduria nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 gennaio 2009 allestiscono un banchetto di raccolta di firme a sostegno di cinque proposte di legge di iniziativa popolare su temi quali il diritto alla casa, la indicizzazione delle retribuzioni e delle pensioni a tutela del potere reale di acquisto, il diritto allo studio, di istituzione del salario minimo garantito, il conflitto di interessi.
«Con queste iniziative il PdCI intende inaugurare una nuova stagione di proposta politica attraverso gli strumenti democratici di partecipazione popolare previsti dalla Costituzione e ciò a riprova che la Buona Politica si può fare anche fuori dal Parlamento, nel doveroso rispetto dell’esito elettorale che, allo stato, vede la Sinistra assente dalle istituzioni parlamentari. Il quadro politico attuale depone per una pericolosa deriva cesaristica della gestione della cosa pubblica, ma, ancor più, per una malinconica deriva di disaffezione e lontananza della gente dalla politica e gli ultimi eventi giudiziari che hanno investito trasversalmente i maggiori partiti politici facendo riecheggiare tintinnii di manette da Prima Repubblica, ne hanno ancor più acuito la distanza e la sfiducia. Il PdCI forte della sua Storia e pronto ad accettare le sfide del presente, si propone come una forza politica moderna che pone al centro della sua azione i bisogni dell’Uomo preda dell’irreversibile crisi del capitalismo i cui limiti e disumane contraddizioni sono sotto gli occhi di tutti» è riportato in un comunicato congiunto. «La politica manduriana non si discosta molto dal quadro generale di marginalizzazione dei bisogni delle comunità amministrate, oltremodo sacrificati alle necessità di “tenuta” dell’Amministrazione spesso “sotto scarpa” di questo o quel personaggio “miracolato” dal possesso, uti domini, dello scranno di consigliere comunale. L’imbarbarimento della politica manduriana, alla stregua di ciò che avviene anche nella politica generale del Paese, è dovuta dallo svuotamento della funzione dei Partiti politici a vantaggio di una selvaggia personalizzazione della funzione di rappresentante eletto nelle istituzioni che si autoreferenzia come singolo piuttosto, come dovrebbe essere, quale parte integrante di un progetto politico generale. Il PdCI di Manduria che ha contribuito all’elezione del Sindaco di Manduria, gli ha vanamente rivolto l’invito a ricomporre nella nostra città il centro-sinistra che fu, allora, vittorioso sulla destra, e tanto non certo per ottenere “un posto al sole” , quanto per dare contenuto e spessore politico ad un progetto che doveva guardare alla Buona Politica nella nostra città per questa amministrazione ma anche per le future. Probabilmente, se ciò fosse stato realizzato, la discussione politica avrebbe avuto maggiore autorevolezza e credibilità neutralizzando quegli elementi personalistici che, purtroppo, hanno fatto scadere il livello della dialettica alla mera ed indecorosa corsa al posizionamento in nome di una ambigua “visibilità”».