Ecco il programma del candidato a sindaco Giuseppe Mancini: sei brillanti proposte per il candidato della coalizione Sava Ora, che annovera sette liste
Dopo la decisione della data in cui sui svolgeranno le Amministrative e i Referendum (il prossimo 12 giugno), stamani (primo aprile), l’ufficializzazione di una nuova candidatura a sindaco.
E’ quella di Giuseppe Mancini, che guiderà la coalizione Sava Ora e che potrà contare sul sostegno di 7 liste.
«Domenica 10 aprile presenterò le 7 liste a sostegno della mia candidatura e annuncerò la squadra di governo con i nomi e cognomi dei prossimi assessori» annuncia Mancini. «È ora il presente. È ora il momento di mettersi in gioco per la comunità savese. Con questi presupposti ho accettato ben volentieri la proposta di candidato a Sindaco di Sava per le prossime amministrative».
Poi Giuseppe Mancini si presenta agli elettori.
«Ho 47 anni e da sempre sono innamorato di Sava.
Cristiano cattolico praticante, diplomato in ragioneria con frequenza del biennio filosofico della Facoltà Teologica Pugliese a Molfetta.
Lavoratore autonomo, fondatore e presidente dell’associazione di promozione sociale “Sava nel Cuore – CLS”, ente terzo settore. Il sorriso è la mia linfa vitale».
Quindi il programma elettorale in sei punti salienti, per noi tutti estremamente qualificanti. Un ottimo bigliettino da visita.
«1. La priorità numero uno è rappresentata dai giovani e dalla loro possibilità di avere un presente e un futuro migliore a Sava. Tutte le ragazze e tutti i ragazzi devono avere le stesse opportunità di formazione, lavoro e socializzazione, per realizzare i loro progetti di vita e diventare parte attiva della comunità;
2. Spingere in avanti l’immaginazione civica, la creatività dei cittadini e l’attitudine all’imprenditorialità in ogni settore, mettendo in campo competenze, spazi, progetti, tecnologie e risorse adeguate, trasparenti e condivisibili per mettere le persone al centro affermando un’idea di comunità che abiliti al fare, senza che le differenze generino nuove disuguaglianze;
3. Promuovere la partecipazione, la trasparenza, la rendicontazione, il libero accesso alle informazioni, la co-progettazione e la collaborazione. Fornire costantemente dati e informazioni libere, accessibili e aggiornate, garantendo processi democratici aperti, inclusivi. Premiare il merito e l’approccio sperimentale, a partire dall’utilizzo dei bandi e dei concorsi per il co-disegno delle soluzioni tecniche ai problemi;
4. Promuovere la cultura come leva di cittadinanza favorendo così l’inclusione e l’accessibilità per tutte e tutti i cittadini. Serve immaginare un nuovo ruolo delle istituzioni verso la comunità, riportare in primo piano le politiche per la formazione e la cura della cultura, promuovere le opportunità e soprattutto il protagonismo di chi oggi è escluso;
5. Attrarre, mettere in rete in SINERGIA e condividere le risorse e le competenze delle diverse realtà pubbliche e private della comunità, a partire dalla Scuola, dalle fondazioni presenti sul territorio, dal terzo settore, dalle associazioni e dalle imprese. Possiamo affrontare insieme le nuove sfide dei cambiamenti sociali, tecnologici e normativi, rinunciando ad andare avanti per inerzia e fare le cose come si è sempre fatto. Anziché costruire torri, edificare ponti;
6. Promuovere la vivibilità e la socialità dei quartieri a partire dalla comunità. La solitudine delle relazioni è uno dei principali problemi che tocca la vita reale delle persone, trasversale ai generi, alle generazioni. Dobbiamo pensare e agire affinché ogni persona a Sava possa sentire accanto una paese nei momenti di difficoltà tanto quanto in quelli più belli. Ecco perché, per rendere un paese più sicuro, pulito e accogliente occorre creare nuove centralità urbane in ogni quartiere. Dobbiamo puntare su una nuova idea di mobilità per rendere davvero accessibile per tutte e tutti lo spazio pubblico e i servizi. Investire sulla qualità delle periferie e nelle zone dell’edilizia popolare rappresenta il presente e il futuro non il passato, la nuova sfida per rafforzare le relazioni nella comunità e aumentare la qualità della vita».