domenica 24 novembre 2024


21/04/2010 06:58:11 - Sava - Politica

Chiesta a Vendola una conferenza dei servizi. Venerdì incontro a Manduria dei sindaci interessati

 
Sava è «sul piede di guerra». Ad annunciarlo è lo stesso sindaco, Aldo Maggi. La comunità savese non ha digerito la scelta dell’Acquedotto Pugliese di revocare il progetto per la realizzazione del depuratore consortile di Manduria e Sava. Decisione che allontana nuovamente la soluzione di un problema storico: Sava non dispone ancora della fogna.
«Le ragioni di questa scelta? Forse si è trattato di una scelta di tipo cautelativo» sostiene l’ing. Maggi. «Avendo il Tar optato per il congelamento del progetto, a seguito del ricorso presentato dal Comune di Avetrana, probabilmente si sarà cautelato, in attesa della sentenza. Se dovesse però essere positiva, l’iter del progetto potrebbe riprendere».
L’Amministrazione Comunale di Sava non intende però restare alla finestra.
«Abbiamo chiesto al governatore Vendola la convocazione di una conferenza dei servizi» annuncia Maggi. «E, in attesa, abbiamo concordato con il collega di Manduria, dott. Paolo Tommasino, una riunione dei sindaci della zona, che dovrebbe tenersi venerdì alle 18, nella città messapica. In quella circostanza si cercherà di superare le divisioni che ci sono, al fine di risolvere il problema».
Alla base delle divisioni il rifiuto categorico di Manduria, Avetrana e altri comuni della zona ad accettare lo scarico a mare delle acque del depuratore, il cui grado di affinamento previsto dal progetto risponderà ai criteri della Tabella 1, ovvero del più superficiale.
«Innanzitutto Vendola è un politico di parola: ha promesso che le acque saranno utilizzate a fini irrigui e sono convinto che rispetterà quell’impegno. Il progetto del depuratore, peraltro, non è … sigillato. Intendo dire che consente ulteriori modifiche: quando saranno reperiti i finanziamenti, cioè, si potrebbe prevedere il grado di affinamento con la Tabella 4 e, magari, il riutilizzo delle acque a fini irrigui. Ma bisogna partire con il progetto. Non possiamo fermarci, perché Sava è stanca di attendere. Verifichiamo se ci sono le possibilità tecniche di riutilizzare le acque a fini irrigui. Precisando anche che comunque lo scarico a mare è necessario: nei periodi piovosi, dove andrebbero stoccate le acque? Avetrana mette a disposizione le cave? E’ una soluzione da verificare bene. Però mettiamo da parte i campanilismi e i populismi, che non portano da nessuna parte. Perché se non ci sarà comprensione da parte degli altri comuni, punteremo l’indice sulla situazione delle abitazioni lungo la costa di Manduria: quante sono in regola con la legge e quante invece dovrebbero restare chiuse?».










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