La giustificazione: «Ho prenotato la terza vaccinazione prima del termine, ma non vi erano altre date disponibili»
Diverse centinaia di migliaia di italiani over 50 stanno ricevendo, da qualche settimana a questa parte, una sanzione di 100 euro per non aver completato il ciclo vaccinale anti Covid entro il primo febbraio del 2022, così come stabilito dal D.L. 1/2022. Ad inviare questa sanzione direttamente le Agenzie delle Entrate, d’intesa con il Ministero della Salute.
Queste sgradite sorprese sono arrivate anche ad alcuni cittadini di Sava.
«A mia moglie viene contestato di aver completato il ciclo vaccinale una manciata di giorni dopo il termine ultimo, ovvero dopo il primo febbraio scorso» ci racconta un cittadino savese, del quale omettiamo, per garantirne la privacy, le generalità. «Una sanzione simile di 100 euro è arrivata anche ad un altro mio familiare.
Ci sembra una beffa, in quanto il terzo vaccino è stato somministrato l’11 febbraio nel caso di mia moglie e il 7 febbraio nel caso dell’altro mio familiare. Pochi giorni dopo, insomma. Ma è estremamente importante un altro particolare: ci siamo recati a prenotare la terza vaccinazione prima del primo febbraio, ovvero nel mese di gennaio. Ma non vi erano date disponibili nel mese di gennaio e, quindi, la vaccinazione è slittata a febbraio non per nostro dolo».
Lo spirito del decreto era quello di invogliare gli over 50 (ovvero le fasce più deboli) a completare il ciclo delle vaccinazioni al fine di essere protetti dal virus. Ci sembra però abnorme sanzionare coloro che il ciclo vaccinale lo hanno completato, seppur qualche giorno dopo quel termine. Non solo: la prenotazione della terza vaccinazione è avvenuta prima del termine ultimo e non ha avuto luogo entro il mese di gennaio solo perché nelle strutture della Asl tarantina non vi erano altre date disponibili.
Questa gente, insomma, si era già sottoposta alle prime due vaccinazioni e aveva anche chiesto di sottoporsi alla terza. Somministrazione che è avvenuta pochi giorni dopo il termine.
Perchè, allora, accanirsi contro questa gente?
«C’è una procedura per evitare la multa» ci racconta ancora il cittadino savese. «Entro gli stessi 10 giorni dal ricevimento dell’avviso, oltre ad avvertire l’Asl, occorre inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate, più precisamente al responsabile del procedimento sanzionatorio per conto del Ministero della Salute. Cosa che abbiamo già fatto. Nella speranza che si tenga conto di questa giustificazione».
La comunicazione del cittadino savese è stata presa in carico dal sistema. Teoricamente, entro i successivi 10 giorni, dovrà essere sempre la Asl a dover comunicare alle Entrate se la sanzione va irrogata oppure no, in quest'ultimo caso chiudendo il procedimento.
Se l’azienda sanitaria considererà inidonee le ragioni esposte dall'interessato, l’iter andrà avanti. Entro i successivi 180 giorni le Entrate notificheranno via Pec o raccomandata a/r all'interessato un avviso di addebito che avrà valore di titolo esecutivo. Quindi chi paga solo dopo questa seconda notifica e non già dopo la prima si dovrebbe veder addebitate anche le spese per quest’ultima. Il destinatario avrà comunque 60 giorni di tempo per pagare oppure 30 giorni per presentare ricorso davanti al Giudice di pace.
Noi confidiamo in un atto di clemenza per questi due casi che riguardano altrettanti cittadini di Sava.