A proclamarlo sono le organizzazione sindacali Fials e Cimo che lamentano un carico di lavoro non più sostenibile
«Lo stato di agitazione si rende necessario per segnalare all’intera opinione pubblica i rischi del tracollo della medicina di emergenza urgenza e le ripercussioni sulla popolazione perché il diritto alla cura e alla salute non va in ferie».
E’ un passaggio di una nota delle organizzazioni sindacali professionali Fials e Cimo, le quali rimarcano come, in questo periodo, al pronto soccorso del Perrino si registrino oltre 150 accessi al giorno, ovvero un carico di lavoro che risulta insostenibile per l’organico attuale: la carenza di medici si acuisce sempre di più.
«C’è il rischio che non si riesca a garantire l’assistenza ai pazienti Covid con insufficienza respiratoria, considerando la ripresa dei contagi, per non parlare della riduzione ed abbattimento delle liste d’attesa, oltre 20mila prestazioni specialistiche rinviate».