«L’assenza di personale medico è l’emblema di uno sfascio senza precedenti, anche perché quando in un ospedale viene richiesto l’intervento della Polizia per vedere rispettato il proprio diritto alla salute vuol dire che il fondo è stato non solo toccato, ma anche raschiato»
Riceviamo, e pubblichiamo, una nota di Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia.
«Nel libro nero della sanità pugliese vengono scritte ogni giorno nuove pagine di vergogna. La notizia delle ambulanze bloccate per 8 ore al Vito Fazzi di Lecce prima di poter procedere al ricovero di pazienti positivi è l’ennesimo scandalo. Non solo perché l’assenza di personale medico è l’emblema di uno sfascio senza precedenti, ma anche perché quando in un ospedale viene richiesto l’intervento della Polizia per vedere rispettato il proprio diritto alla salute vuol dire che il fondo è stato non solo toccato, ma anche raschiato. Una situazione generata solo in parte dalla recrudescenza pandemica, ma soprattutto da problemi che erano ampiamente prevedibili e andavano affrontati dal governo regionale con adeguata programmazione. Apprendere che la Procura ha aperto un’indagine conoscitiva su quanto sta accadendo proprio nell’ospedale di Lecce significa ovviamente che si sta verificando l’esistenza di eventuali reati da contestare. C’è però anche una responsabilità politica, che, in questa estate da dimenticare per la sanità pugliese, coinvolge anche le lunghissime liste di attesa per fare visite e accertamenti, finanche se si è affetti da patologie oncologiche, e un 118 costretto a certificare, con un cartello di resa o nei fatti, la sconfitta e l’umiliazione. In una situazione così incandescente, continuare a tenere in vita l’intramoenia, con medici che esercitano la libera professione nelle strutture pubbliche, non solo è inconcepibile, ma ha francamente il sapore della provocazione».