mercoledì 27 novembre 2024


03/05/2010 07:17:10 - Salento - Attualità

In Italia si è appurato che, mediamente, 8.000 donne al giorno ricorrono ai gigolò

 
In un periodo di crisi economica ed occupazionale come quello in corso ormai da tempo, trovare un lavoro è impresa quasi impossibile. Pur di sbarcare il lunario, allora, qualche cosa la si deve pure inventare: cosa c’è di meglio, a questo punto, di cimentarsi in un “mestiere” in cui al dovere si può abbinare il... piacere? A questo devono aver pensato i tanti brindisini che - provando ad imitare Richard Gere in una delle sue migliori interpretazioni cinematografiche - si sono “inventati” gigolò (o anche accompagnatori o escort, come meglio lo si vuol chiamare), “rispolverando” un mestiere (se così si può definire) che, sino a qualche tempo fa, sembrava ormai passato di moda ma che, ultimamente invece - forse davvero anche per ovviare in qualche modo alle difficoltà di reperire un’occupazione -, va quanto mai... alla grande.
 
Noleggiare un uomo, insomma, non è più un tabù per tante donne e, anzi, la prostituzione maschile si è via via sviluppata, un po’ anche in ossequio ed in nome della... pari opportunità pure nel sesso a pagamento. E, come detto, se ne devono essere accorti numerosi brindisini: negli ultimi tempi, a conferma di ciò, c’è stato un vero e proprio “boom” di annunci in rete aventi come protagonisti uomini della provincia di Brindisi (di ogni età, condizione civile ed estrazione sociale) che mettono a disposizione delle donne il proprio corpo e che, unendo al dovere il piacere, riescono a racimolare anche somme certo non indifferenti. Provate un po’, del resto, ad inserire in un qualsiasi motore di ricerca su internet la frase “annunci gigolò Brindisi” e, come d’incanto, esce fuori una miriade di siti contenenti annunci dalla provincia, con tanto di descrizione (talvolta comprensiva di una foto e di relativo recapito telefonico) del gigolò di turno. Si tratta per lo più di siti di agenzie specializzate ma anche di singoli accompagnatori privati che permettono alla donna di soddisfare le proprie esigenze senza rischi per la privacy.
 
Esigenze che, poi, in realtà, possono sì riguardare prestazioni sessuali (nella maggior parte dei casi), ma anche semplici momenti di compagnia, anche magari in occasione di cene o addirittura di viaggi. Ciò è quanto emerge da un sondaggio che una rivista per donne - avendo riscontrato un vero boom di richieste - ha condotto su scala nazionale e dal quale è emerso che sono addirittura ben 300mila le potenziali clienti che navigano ogni giorno nei siti di gigolò e circa 8mila gli “affari” quotidiani che vanno a buon fine.
 
Sempre secondo questa indagine, sono soprattutto le signore fra i 30 e i 40 anni (nel 38% dei casi) a cercare un escort, seguite da quelle di età compresa fra i 40 e i 50 (25%). Di esse, il 23% lavora come imprenditrice, le altre sono manager (19%), consulenti (15%), libere professioniste (14%) e impiegate (13%). Sorprende non poco, in tale contesto, lo scarso riscontro che hanno le casalinghe: avendo più tempo a disposizione e maggiore libertà di movimento, dovrebbero essere in cima alla graduatoria ed invece...
 
Non tutte, poi, sono single (solo il 35% dei casi): molte sono sposate (21%) o divorziate (27%). Quanto, infine, alle motivazioni che le spingono a cercare un “diversivo” a luci rosse, esse vanno dalla ricerca del buon sesso (22%), alle carenze affettive (18%) sino alla pura curiosità (16%). Ma la “molla” prevalente (26%) è il desiderio di trascorrere qualche ora piacevole e di evadere dalla routine.
Tornando all’ambito provinciale, il riscontro, come detto, è in crescendo, anche se è difficile quantificarlo in numeri e, soprattutto, riconoscerli sul “campo” di lavoro, anche perchè la prerogativa che la contraddistingue è l’assoluta riservatezza. Per loro stessi ma, soprattutto, per le loro “clienti”.
 










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