Nella Chiesa cattolica il vescovo coadiutore svolge il ruolo di vicario generale e di vescovo ausiliare
Papa Francesco ha nominato monsignor Ciro Miniero, già vescovo di Vallo della Lucania, come arcivescovo coadiutore della Diocesi di Taranto.
A mezzogiorno di ieri mons. Filippo Santoro ne ha dato comunicazione ufficiale.
Nella Chiesa cattolica il vescovo coadiutore svolge il ruolo di vicario generale e di vescovo ausiliare. Il vescovo coadiutore di un’arcidiocesi viene chiamato arcivescovo coadiutore.
Diversamente dai vescovi ausiliari, ai coadiutori è dato il diritto automatico di successione alla sede episcopale; questo significa che il giorno stesso in cui una diocesi si rende vacante, il coadiutore assume automaticamente il governo della Chiesa particolare. Fino ad allora, il vescovo diocesano nomina il coadiutore come vicario generale
Nella prassi della Chiesa contemporanea, la nomina di un coadiutore è solitamente fatta nei casi in cui un vescovo diocesano sente che non sarà in grado di continuare molto a lungo per ragioni di salute o perché è vicino all’età delle dimissioni. In questi casi il papa a volte assegna un coadiutore alla diocesi in questione per dare al futuro vescovo tempo per conoscere la diocesi che alla fine dovrebbe guidare e facilitare la successione.