«Quando il giornalismo è al servizio della comunità»
“Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo, e senza responsabilità non abbiamo il diritto di esistere” di José Saramago.
Nella mattinata di ieri, gli studenti dell'I.I.S.S. Del Prete-Falcone hanno accolto con questa frase la giornalista e scrittrice tarantina Tiziana Grassi nell’auditorium dell’istituto proiettando alcuni filmati da loro realizzati, che ripercorrono le origini di Taras tra mito e storia con “pontos”, il mare che unisce e dai traccianti suggestivi e millenari. Ed è proprio su queste presenze, risorse e ricchezze, dimenticate ed ignorate per lungo tempo, ma “gelosamente” custodite dal nostro paesaggio naturale, che Tiziana Grassi ha voluto soffermarsi ed insistere con le alunne e gli alunni perché ne riscoprano le bellezze e le opportunità,nonostante il nostro sia un territorio deturpato e snaturato non solo dall’eccessiva industrializzazione, cementificazione e processo di urbanizzazione, ma anche da “un giornalismo che erroneamente spesso facilita una narrazione che si autoalimenta di negativo, di cose tossiche che purtroppo ci sono, ma sono solo una parte della realtà, molto più complessa di quella che ci viene presentata”.
Indispensabile per le giovani generazioni è preservare un legame solido con le proprie origini, senza mai mostrare imbarazzo e repudio per una città e una provincia di cui occorre dare una diversa narrazione. Tiziana Grassi ha voluto, così, condividere alcuni spunti di riflessione portando ad esempio il suo impegno da studiosa ricercatrice e giornalista, che punta alla valorizzazione di ciò che ci circonda, perché il giornalismo ha un grande valore e funzione sociale che deve portare avanti con grande senso di responsabilità.
Nel suo intervento, ha voluto anche ricordare David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, scomparso il gennaio scorso e suo collega della Rai, con cui ha condiviso il libro “L’accoglienza delle persone migranti” per raccontare quell’Italia meravigliosa, accogliente, aperta, solidale ed inclusiva che compartecipa con le persone migranti, ma che resta purtroppo invisibile perché non fa notizia.
Da qui il suo impegno a dare attenzione alla scuola, presidio di coscienza civile e coesistenza di universi culturali. Il suo messaggio per i nostri studenti è di guardare al futuro, affrontare le sfide del presente anche restando nella propria terra senza alcun timore e lo ha fatto ricorrendo ad alcuni esempi contenuti nel suo ultimo lavoro “Taranto all’appuntamento con il futuro – in colloquio con la città sui traccianti del mare”, un libro corale, di cui nostri studenti hanno potuto spogliare le pagine ricavandone consigli e soprattutto la speranza di poter sognare e realizzare i loro sogni.
Emozionante la parte conclusiva dell’incontro, caratterizzata da riflessioni e domande, che gli studenti hanno rivolto alla giornalista, e dalla visione di alcune immagini suggestive del nostro patrimonio culturale e paesaggistico. Illeterrarum mihi praeter omini sangulus ridet
“E quest'angolo di terra...sorride anche a noi” (Orazio, Odi II,6 13-14).