domenica 24 novembre 2024


13/05/2010 11:32:27 - Sava - Politica

Il sostegno da tutto il coordinamento sezionale del Pd

 
Il coordinamento sezionale del Pd di Sava ribadisce il sostegno al sindaco Aldo Maggi.
Dopo le polemiche scaturite dalla mancata presentazione in aula di tutti i gruppi consiliari di maggioranza nella seduta del 29 aprile scorso, convocata per approvare il Bilancio, il Pd savese ha voluto meditare sull’episodio (che ha generato le critiche pungenti della minoranza, che ormai ritiene alla frutta l’Amministrazione), ascoltando anche le motivazioni e le valutazioni dei consiglieri del Pd che disertarono la riunione del consesso.
«Rileviamo l’indissolubile necessità di privilegiare, rispetto alla pur necessaria dialettica partitica, gli interessi del paese, dei quali i provvedimenti sottoposti alla disamina del Consiglio Comunale sono condivisibile corollario» è riportato nello scarno documento politico sottoscritto. «Ribadiamo l’unanime e condivisa volontà di sostegno alla Amministrazione diretta dal sindaco Maggi».
Seguono le firme dei consiglieri comunali del Pd Cosimo Pichierri, Mario Frioli, Mimmo Spagnolo, Antonio Buccoliero, Mino Lacorte e Giuseppe Brigante, del coordinatore di Circolo, Piero Chianura, e dei componenti del Comitato Esecutivo del Circolo Corrado Agusto, Salvatore Cavallo e Veronica De Marco.
Nessun riferimento, pertanto, ai dissidi interni alla maggioranza e, secondo alcune voci, anche allo stesso Pd. Sembrerebbe, anche se non vi è alcuna conferma ufficiale in merito, che anche su un attuale assessore del Pd non ci sia più l’unanime valutazione positiva di tutto il gruppo.
Tempesta, quindi, passata?
Un test importante sarà quello della prossima seduta del Consiglio Comunale, già convocata per il 24 maggio. Approfittando della proroga concessa per la approvazione del Bilancio e del Conto Consuntivo, la maggioranza ha quindi posticipato, di quasi un mese, l’appuntamento. Anche per consentire alla minoranza di esaminare scrupolosamente lo strumento contabile e per presentare, eventualmente, degli emendamenti.
In quella circostanza la maggioranza si “conterà”: si capirà, insomma, se, dopo la tempesta, è ritornata la tregua (ovvero se sarà stata raggiunta l’intesa e, quindi, superati i problemi interni), o se, al contrario, saranno rimasti dei focolai di malcontento. Che potrebbero manifestarsi con l’assenza, più o meno diplomatica, in Consiglio di qualche consigliere. O (ma l’ipotesi è meno probabile), con voti di astensione al momento della votazione del Bilancio. Strumento che, a differenza delle promesse fatte in autunno («Sarà approvato entro la fine del 2009»), arriva in Consiglio a fine maggio.










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