E’ stato legato e poi infiocinato: per fortuna si è salvato
Una scena atroce. Agli occhi della padrona, del veterinario che l’ha soccorso e di chiunque si trovi davanti l’immagine di un gattino infiocinato. L’atto di barbarie si è consumato sulla terrazza di un’abitazione del centro di Novoli, dove Mascherina, questo il nome del micio, era solito gironzolare, come è nella natura dei gatti. Qualcuno lo ha visto, probabilmente lo ha avvicinato e legato con del filo elettrico, poi ha impugnato un fucile da sub e ha caricato la fiocina, che ha trapassato la bestiola conficcandosi tra collo, scapola e vertebre.
Una ferita devastante, che ha provocato fratture e lacerato le masse muscolari ma non ha leso vasi o organi vitali. La bestiola è rimasta tramortita, nel sangue. Così lo ha trovato la padrona, che preoccupata per la sua prolungata assenza ha cominciato a cercarlo.
Chiamato subito il veterinario, Sergio Caporaletti, si è provveduto alla rimozione dell’arpione. Una operazione che ha salvato il gatto e che ha lasciato il segno anche nell’animo del medico, il quale ha deciso di mettere in rete le immagini della bestiola, non con «l’intento di suscitare scalpore e reazioni di sgomento, quanto per la volontà di testimoniare e portare a conoscenza del maggior numero di persone possibile un crimine incomprensibile, nella speranza che - sottolinea il veterinario - chi può e deve, impegni tutte le energie disponibili affinché l'autore di questo gesto sia assicurato alla giustizia».
Su quanto accaduto ora indagano ora i carabinieri, allertati con la denuncia della proprietaria della bestiola. Indagini, è da dire, che non dovrebbero essere complicate: sono pochissime le abitazioni che si affacciano sul terrazzo dove è stato infiocinato il gatto.
A tale proposito, è stata avviata una petizione al sindaco di Novoli, «perché faccia di tutto per favorire le indagini e, magari, si costituisca parte civile nell’eventuale processo». Cosa che farà anche la locale sezione dell’Enpa.
Una ferita devastante, che ha provocato fratture e lacerato le masse muscolari ma non ha leso vasi o organi vitali. La bestiola è rimasta tramortita, nel sangue. Così lo ha trovato la padrona, che preoccupata per la sua prolungata assenza ha cominciato a cercarlo.
Chiamato subito il veterinario, Sergio Caporaletti, si è provveduto alla rimozione dell’arpione. Una operazione che ha salvato il gatto e che ha lasciato il segno anche nell’animo del medico, il quale ha deciso di mettere in rete le immagini della bestiola, non con «l’intento di suscitare scalpore e reazioni di sgomento, quanto per la volontà di testimoniare e portare a conoscenza del maggior numero di persone possibile un crimine incomprensibile, nella speranza che - sottolinea il veterinario - chi può e deve, impegni tutte le energie disponibili affinché l'autore di questo gesto sia assicurato alla giustizia».
Su quanto accaduto ora indagano ora i carabinieri, allertati con la denuncia della proprietaria della bestiola. Indagini, è da dire, che non dovrebbero essere complicate: sono pochissime le abitazioni che si affacciano sul terrazzo dove è stato infiocinato il gatto.
A tale proposito, è stata avviata una petizione al sindaco di Novoli, «perché faccia di tutto per favorire le indagini e, magari, si costituisca parte civile nell’eventuale processo». Cosa che farà anche la locale sezione dell’Enpa.