«A Taranto è andata così perché, già prima dell’inizio della fase dei congressi, l’ufficio tesseramento nazionale del partito ha cancellato per irregolarità più di 600 tessere, quasi tutte fatte online nella città capoluogo, quasi tutte riconducibili a persone legate all’Amministrazione comunale o provinciale che tu guidi»
Riceviamo, e pubblichiamo, la lettera aperta che il segretario del circolo Borgo del Pd di Taranto, Angelo Franco, ha inviato al sindaco del capoluogo Melucci su alcune anomalie che si sono registrate prima e durante la celebrazione dei congressi.
«Caro sindaco Melucci,
sono Angelo Franco, segretario del circolo borgo del PD di Taranto. Ho letto con attenzione le tue dichiarazioni sul congresso dei circoli di terra ionica conclusosi domenica, e mi ha colpito il tuo giudizio. Hai parlato di congresso indecente, che meriterebbe una serie analisi di coscienza. Sono d’accordo: anche secondo me, il congresso è stato indecente, come in poche altre realtà del Sud Italia, dove a renderlo tale sono stati i capibastone che si vogliono impadronire del partito fino a controllarne la vita interna.
A Taranto è andata così perché, già prima dell’inizio della fase dei congressi, l’ufficio tesseramento nazionale del partito ha cancellato per irregolarità più di 600 tessere, quasi tutte fatte online nella città capoluogo, quasi tutte riconducibili a persone legate all’Amministrazione comunale o provinciale che tu guidi.
Nel mio circolo, che è quello appunto del centro cittadino e che consideri il tuo circolo, si è registrato un aumento del tesseramento pari al 400%, un incremento fatto di tessere online, per le quali non è mai stato coinvolto il sottoscritto.
In quanto segretario, secondo il regolamento, avrei dovuto sovraintendere le operazioni di tesseramento, ma solo dopo aver avuto tra le mani le liste degli iscritti del mio circolo, mi sono reso conto che la maggior parte dei pagamenti erano stati effettuati da persone legate all’amministrazione comunale di Taranto, consiglieri comunali di altri gruppi, professionisti nominati all’interno delle partecipate, esponenti politici molto lontani dal PD, in qualche caso addirittura vecchi amici della destra di Cito.
Per assecondare i tuoi desiderata, la commissione regionale del congresso ha validato il congresso del mio circolo che era stato rimandato per analizzare le mie denunce ed io da segretario non ho potuto partecipare allo stesso e in aggiunta sono stato rimosso e sostituito da un altro segretario, noto per essere uno staffista del Comune di Taranto.
In questo tentativo di tenere sotto controllo il partito, soprattutto nella città di Taranto, sono state mortificate risorse e passioni che in questi anni hanno dato tanto al PD. Spero vivamente che, come tu indichi, si faccia una seria riflessione su quanto accaduto. Io sono stato bistrattato ed umiliato dall’arroganza e dalla violenza morale messe in atto nel mio circolo e, come hai visto, finora non ho fiatato. Ora però ho il dovere morale e politico di denunciare tutto quello che è accaduto. Quello che però è insopportabile, è che i giudizi si esprimano solo a risultati acquisiti, e quindi quando si ha la sensazione che le proteste siano più dovute alla rabbia della sconfitta che non ad una lucida valutazione dei fatti. Questo per te non è la prima volta che accade: alla vigilia del precedente congresso del Pd, subito dopo la tua prima elezione a sindaco, decidesti in reazione ad una legittima decisione della commissione regionale per il congresso, da te evidentemente non condivisa, di non partecipare allo stesso e di allontanarti dal PD determinando una frattura che si è protratta per anni.
Mi hanno insegnato che nel partito si decide di restare o di andarsene, di condividere o dissentire solo quando in ballo ci sono ragioni politiche e ideali alti, non se ci viene consentito o meno di comandare».
Con stima
Angelo Franco