Bentornata giovinezza! Quando la volontà premia…
Fine anno scolastico, tempo di esami, tempo di bilanci! E mentre sullo sfondo giganteggiano le macerie della riforma by Gelmini, in cui non sono mancate sorprese e colpi di scena, gli operatori del settore scolastico tirano le somme del loro impegno tra incertezze, tagli e magari delusioni, facendo quadrare i conti, le iscrizioni, il personale, ed interrogando i tarocchi nel tentativo di saperne di più sul futuro.
Così, definito lo spazio da trovare nella libreria per riporre le sudate carte dello studio e per archiviare l’anno scolastico 2009/2010, l’annus horribilis dell’istruzione, c’è chi già sente le farfalle della paura in pancia, perché non del mare comincia a sentire l’odore, ma dei commissari degli esami, protagonisti indiscussi di incubi e magoni. Siccome, però, sono sempre i paradossi a fare notizia, capita in alcuni casi di fare incontri del terzo tipo, isolando una parte della specie umana disposta a sovvertire le leggi di Darwin, auto selezionandosi per divenire i kamikaze costruttivi di un’istituzione, come la scuola italiana, ormai al baratro.
Protagoniste le donne in gambissima del corso serale di terza media promosso su Avetrana dalla SMS “Marugj-Frank”, che, da casalinghe forse un pò disperate di giorno, dopo aver appeso l’aspirapolvere al chiodo e messo a dormire i mariti, si sono trasformate in studentesse modello, alla scuola della signora in giallo, Jessica Fletcher, brillando per impegno, intraprendenza, volontà, in barba all’indolenza mostrata da studenti in regime di cattività, refrattari a qualsiasi stimolo didattico e pedagogico della classe insegnante.
Protagoniste le donne in gambissima del corso serale di terza media promosso su Avetrana dalla SMS “Marugj-Frank”, che, da casalinghe forse un pò disperate di giorno, dopo aver appeso l’aspirapolvere al chiodo e messo a dormire i mariti, si sono trasformate in studentesse modello, alla scuola della signora in giallo, Jessica Fletcher, brillando per impegno, intraprendenza, volontà, in barba all’indolenza mostrata da studenti in regime di cattività, refrattari a qualsiasi stimolo didattico e pedagogico della classe insegnante.
Il loro motto? “Niente sconti! Siamo donne ed anche nonne, oltre la casa c'è di più”.
Ma tra una spolverata e l’altra, sollazzate dal suono di elettrodomestici e proposte televisive di cucina, soap e fiction senza fine, voilà: il pranzo è servito! Fusilli alla Leopardi, arrosto alla Pitagora con contorno di verbi servili, dessert alla Tour Eiffel, il tutto irrorato con un vino novello con le viti della Romagna, offerto a temperatura ambiente a docenti del corso, al dirigente scolastico, M.R. Pisarra, alla presidente dell’AGE, sign. Leobono, ponte tra le istanze delle corsiste, desiderose di riprendere in mano la propria vita, recuperando il tempo perduto, e le istituzioni, disposte a soddisfare il loro legittimo bisogno di cultura.
Ecco dunque predisposto per loro un corso per adulti autenticamente doc, ampliamento dell’offerta formativa sul territorio del distretto di Taranto del settore EDA per quel che riguarda il recupero degli studi in età adulta.
“Perciò, cari insegnanti”, dicono le arzille signore, “non sono ammessi restrizioni o facilitazioni sul programma, vogliamo lavorare sodo, siamo pronte ad affrontare gli esami incuranti dell’età, dei limiti oggettivi, del peso familiare, preoccupazione giustamente principale della nostra vita”.
Questo in sintesi il proclama del folto gruppo delle frequentanti, con una ristretta minoranza di signori uomini, surclassati, ancora una volta dalla concorrenza del sesso debole, in linea con quella moderna tendenza di dare spazio al rosa che avanza, accuratamente ascoltato dai gongolanti docenti, che almeno per una volta raccolgono con gioia quanto hanno seminato, consapevoli del livello di motivazione insinuato negli allievi sale e pepe nella capigliatura, ma giovani di spirito e d’intelletto.
E se vissero tutti felici e contenti, in pole position alla partenza degli esami, sul tavolo verde del gioco d’azzardo finisce una scommessa di quelle grandiose alla Carlucci-Frizzi: “Scommettiamo che non finisce mica qui e che queste attive signorine over anta, procedano verso il diploma, facendo ingoiare la polvere a giovincelli di primo pelo”.
Chi vivrà, vedrà. Noi glielo auguriamo, ed insieme ad un in bocca al lupo esteso a tutti gli interessati agli esami di questo tormentato anno scolastico. In fondo in fondo, come il sempreverde padre Dante insegna: “ .... fatti non fummo per viver come bruti, ma per seguire virtude e conoscenza” ....
Mimmo Palummieri