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21/05/2010 15:25:32 - Provincia di Taranto - Politica

De Ponzio e Santoro: «Al futuro del porto di Taranto legati i destini di centinaia di lavoratori»

 
 
«Al futuro del porto di Taranto, sono legati sia i destini di centinaia di lavoratori della TCT (Terminal Container Taranto) e delle aziende ad essa collegate, che la possibilità concreta e straordinaria di contribuire a rianimare e rilanciare lo sviluppo socio-economico dell’intera provincia.
Il Partito Democratico, oltre a sostenere la lotta dei lavoratori della TCT, è impegnato a sollecitare la costruzione di una prospettiva positiva capace di far uscire lo scalo di Taranto dalla situazione di stallo nella quale si trova.
In questo quadro, mentre valutiamo positivamente l’obbiettivo di portare a compimento la realizzazione della diga foranea, al fine di permettere il normale svolgimento delle attività anche in presenza di condizioni meteorologiche difficili, riteniamo però questo, solo un primo piccolo passo di un lungo cammino che occorrerà percorrere in fretta.
In questo cammino, vanno distinti e vanno incrociati i ruoli dei vari protagonisti.
Uno è quello che riguarda la nuova gestione della TCT la quale, nonostante le continue sollecitazioni delle organizzazioni sindacali, non ha ancora presentato un vero Piano Industriale.
Un Piano nel quale vanno definiti gli obbiettivi strategici, come e in che tempi presumibili raggiungerli, con quali investimenti, con quale organizzazione del lavoro, passando anche attraverso una gestione transitoria dei lavoratori, purchè concordata con le organizzazioni sindacali di categoria.
In sostanza, non è più sostenibile fare ricorso al buio agli ammortizzatori sociali, peraltro con modalità discutibili e senza un minimo di chiarezza sulla prospettiva.
Quindi, questa del Piano Industriale, riteniamo essere una richiesta preliminare, intanto per valutare le reali intenzioni del ruolo che TCT intende giocare a Taranto, ma anche per poter poi calibrare le iniziative conseguenti dell’intera società ionica a sostegno di un eventuale protagonismo positivo di Hutchison.
Contestualmente a ciò, si pone il problema dell’assenza di ruolo che il governo nazionale svolge nei confronti del Mezzogiorno e nello specifico su Taranto relativamente alla destinazione di quegli investimenti che concorrerebbero a proiettare il porto di Taranto nella competizione dei traffici internazionali.
Ci riferiamo alle risorse FAS, alla Piastra Logistica, ai Dragaggi, alle infrastrutture di collegamento ferroviarie e stradali e per finire alla retroportualità.
Detto questo, se è vero che c’è una distinzione da fare tra ruolo della TCT e ruolo del governo, non c’è dubbio però che questi ruoli si incrociano e vanno giocati contestualmente, concretamente ed in fretta, testimoniando così una reale volontà politica che non si perda in polemiche sterili e partigiane.
Non è possibile cioè, in questa fase di crisi drammatica, continuare a farsi vanto che le risorse per il porto di Taranto sono state assegnate da tempo, se poi queste risorse non vengono conclusivamente destinate sul nostro territorio, col rischio che col tempo possano prendere altre direzioni, come è già avvenuto con molte delle risorse FAS (che solo per ricordarlo sono Fondi da destinare nelle Aree Sottoutilizzate e non Fondi per Aree Sviluppate).
Vogliamo, infine, ribadire che, se è vero che il porto di Taranto viene da tutti considerato una priorità strategica di valore nazionale oltre che per lo sviluppo del nostro territorio, diventa decisivo intervenire tempestivamente.
In sostanza occorre intervenire oggi, per preparare il nostro territorio ad affrontare la ripresa da una posizione di forza, rilanciando così lo sviluppo economico, produttivo ed occupazionale».
 
Francesco De Ponzio del Coordinamento Politico PD
Luciano Santoro Coordinatore Provinciale PD
 










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