La genesi del problema: le responsabilità probabilmente sono da ricercare in alcune scelte degli ambiti manageriali dell’azienda sanitaria locale
In queste ore il clima politico di Francavilla si è surriscaldato per la notizia diffusa dall’Asl di Brindisi che ha chiuso temporaneamente il punto nascita (reparto di Ostetricia e Ginecologia) dell’ospedale Camberlingo.
Il Camberlingo, va ricordato, è uno dei 17 ospedali di Primo Livello della Puglia. Questo ruolo riservato dalla rete ospedaliera regionale fa si che lo stesso ospedale sia riferimento sanitario di un’area ben più ampia del solo comune di Francavilla. Basterebbe questa banale considerazione a far comprendere che l’interesse al miglior funzionamento possibile del nosocomio non può ne deve essere derubricato ad una questione prettamente comunale.
E’ e deve essere nella Conferenza dei Sindaci l’ovvia quanto normale sede istituzionale in cui il nostro sindaco (al di la di chi è e sarà) deve portare con forza e determinazione le istanze sanitarie del suo territorio. Su questo era ed è evidente che il Consiglio comunale monotematico tenuto qualche mese fa era inutile, ora è evidente più che mai.
Ma cos'è successo al reparto di Ostetricia e Ginecologia del Camberlingo? Nel comunicato dell’Asl con cui si dispone la chiusura temporanea fino al 15 maggio 2023, si fa riferimento all'insufficienza di personale medico tale da coprire i turni necessari ad assicurare 365 giorni/anno per 24 ore giornaliere una presenza medica necessaria al funzionamento del reparto.
La prima domanda è: ma questa insufficienza di personale medico è un fatto determinatosi improvvisamente e inaspettatamente tale da determinare la chiusura momentanea?
Ovviamente la questione ha una sua genesi. Nell'immagine 1 viene riportata la struttura medica del Reparto con un aggiornamento al febbraio 2020, cosi come riportato sul sito pubblico istituzionale dell’Asl di Brindisi. Quell’equipe medica, come riportato, era sufficiente far funzionare il reparto. Dal 2020 al 2022 alcuni di quei medici hanno fatto scelte professionali legittime ma incompatibili a continuare a ricoprire il ruolo che avevano nel reparto di Ostetricia e Ginecologia al Camberlingo. Queste scelte hanno determinato un progressivo depauperamento delle risorse umane a disposizione tanto che l’Asl ha opportunamente bandito un concorso per il reclutamento di personale medico. Nell’immagine 2 è riportato il bando espletato e concluso nel dicembre 2022, circa 3 mesi fa.
Come in ogni reparto ospedaliero è necessario che la struttura sanitaria operante abbia un suo dirigente medico. Figura indispensabile non solo sul piano strettamente medico anche e soprattutto per le responsabilità civili e penali, che ne possono derivare nell’esercizio delle funzioni e dell'attività svolte dal reparto stesso. Alla direzione del reparto di Ostetricia e Ginecologia fino a qualche mese fa (novembre 2022) c’era uno stimato medico, il dott. Stomati.
Nell'immagine 3 è riportata la determinazione dell’Asl di Brindisi con cui si affida al dott. Stomati l’incarico di direttore di struttura del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Perrino di Brindisi che ne era sguarnito. Con questo incarico di fatto si è impoverito ulteriormente e significativamente (data l’importanza del ruolo) il reparto di Ostetricia e Ginecologia del Camberlingo di Francavilla Fontana (prov. di Brindisi).
È evidente che uno spostamento di personale all’interno della stessa Azienda Sanitaria ha lo stesso effetto dei vasi comunicanti. Da una parte metti, da un’altra togli.
Con il posto vacante di dirigente di Struttura nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Camberlingo di Francavilla si è reso necessario indire un concorso pubblico che è stato bandito formalmente a febbraio 2023 (vedi immagine 4) e che è in attesa di essere espletato e concluso si presume entro questo mese.
Qual è la conclusione di questo lunga cronistoria? Che strumentalizzare ai fini elettorali del comune di Francavilla, la chiusura temporanea del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Camberlingo non risolve certamente la questione. Persino fa il gioco di dare responsabilità a chi non c’è l’ha (il sindaco), sgravando le responsabilità che probabilmente sono da ricercare negli ambiti manageriali dell’azienda sanitaria locale. Quello che bisogna far sentire davvero è la voce di una popolazione che non può più sopportare la logica di ricevere disservizi e disagi soprattutto in campo sanitario.
Angelo Camassa