«Ho forti dubbi anche per la realizzazione nel 2024. L’intero piano di riordino ospedaliero a Taranto è stato modulato dando per scontata la realizzazione del nuovo e grande ospedale e quindi nel frattempo si sono declassati e depotenziati i centri di: Massafra, Grottaglie e le Martina Franca e Manduria»
Sul rinvio della data per l’ultimazione dei lavori per il nuovo ospedale di Taranto (il San Cataldo), inizialmente fissata per il prossimo mese di luglio, interviene il consigliere regionale Renato Perrini. Ecco il suo intervento.
«Una questione per la quale mi sto battendo ormai da anni in Regione Puglia. Sia in Commissione Sanità, attraverso ormai innumerevoli e periodiche audizioni, sia in Consiglio.
Essere stato facile profeta non mi rende felice, anzi! È stato evidente fin dall’inizio che per questo tipo di struttura sanitaria servissero circa 250 milioni di euro. Aver bandito la prima gara (per 130 milioni) senza avere nel “cassetto” il resto (105 milioni) non è un errore. È un danno enorme, perché sottolineavo il rischio del fermo dei lavori. È un’opera che nasce senza una programmazione e crea disagi a tutta la sanità ionica che oggi risente proprio dell’attesa del nuovo ospedale, come se questo dovesse essere operativo da un giorno all’altro.
Oggi il direttore dei lavori conferma e condivide che il 31 luglio del 2023 non sarà pronto. Personalmente ho forti dubbi anche per la realizzazione nel 2024. L’intero piano di riordino ospedaliero a Taranto è stato modulato dando per scontata la realizzazione del nuovo e grande ospedale, quindi nel frattempo si sono declassati e depotenziati i centri di: Massafra, Grottaglie e le Martina Franca e Manduria. Ma il ritardo penalizza l’intera provincia, come più volte ho detto bisognava SOLO spostare l’Ospedale Ss. Annunziata edificando una nuova struttura a fianco dell’Ospedale Moscati di Taranto facilmente raggiungibile.
Il 31 luglio prossimo passerà senza che nessun nastro sarà tagliato e senza che nessun paziente potrà essere ricoverato. È un’amara verità che ho denunciato fin dall’inizio.
Avere ragione serve a ben poco, la domanda che pongo al presidente Michele Emiliano e all’assessore alla Sanità, Rocco Palese è: quali risposte intendano dare ai tarantini nell’immediato?».