«Sarebbero più di 100 i lavoratori delle mense ospedaliere che rischierebbero il posto di lavoro, alcuni assunti a contratto part-time e altri full time che da anni vivono una condizione di precarietà e di assoluta incertezza»
Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere regionale Antonio Paolo Scalera (La Puglia Domani).
«Sarebbero più di 100 i lavoratori delle mense ospedaliere che rischierebbero il posto di lavoro, alcuni assunti a contratto part-time e altri full time che da anni vivono una condizione di precarietà e di assoluta incertezza. Da notizie che da mesi circolano sempre con più insistenza si è appreso che sarebbe volontà da parte di INNOVAPUGLIA chiudere le mense ospedaliere degli ospedali di Taranto- SS Annunziata, Martina Franca, Grottaglie e Castellaneta. Tanto, per l’apertura di un unico centro cottura esterno e l’utilizzo del fresco caldo e del cook and chill (pasti surgelati), situato in Taranto – quartiere Tamburi; sappiamo tutti che un cambio così radicale esporrebbe i lavoratori al rischio occupazionale.
La scelta sarebbe supportata dalla circostanza che le mense di tali ospedali non sarebbero munite di agibilità. Se tale dovesse corrispondere al vero bisognerebbe chiudere anche gli ospedali stessi.
Cambiare strada, significherebbe, abbassare la qualità del cibo servito ai degenti, visto che negli ospedali arriverebbe cotto, freddo e in vaschette di plastica sigillate.
Alla luce di tutto questo, ho fatto un’interrogazione urgente alla presidente del Consiglio Loredana Capone, all’assessore alla Sanità Rocco Palese e al direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro, chiedendo di lasciare le cucine nelle sedi attuali, ciò eviterebbe un inutile esborso di spesa ai danni della collettività intera, nonché la garanzia della qualità del servizio e soprattutto del posto di lavoro dei tanti lavoratori che da anni vivono una condizione di precarietà e di assoluta incertezza».