E’ l’essenza di un viaggio immanente che ha condotto l’organizzazione ad assegnare a Pierfranco Bruni il prestigioso riconoscimento letterario nel corso della prima edizione del Premio Oscar del libro che si è svolta a Trani
Non poteva essere diversamente. Un libro come “Colmare il cuore – Un itinerario con Benedetto XVI” (Pellegrini Editore) non poteva non colpire per la sua intensità spirituale in un percorso mistico che si fa profezia. Questa l’essenza di un viaggio immanente che ha condotto l’organizzazione degli Oscar ad assegnare a Pierfranco Bruni il prestigioso riconoscimento letterario nel corso della prima edizione del Premio Oscar del libro che si è svolta a Trani, presentata dai bravissimi giornalisti Attilio Romita e Manila Gorio.
Tra i più illustri e affascinanti scrittori della nostra contemporaneità letteraria, candidato al Nobel per la Letteratura 2023, Pierfranco Bruni è tra i pochi per il quale scrivere equivale a vivere. Vivere la letteratura come esistenza dell’esistere nel miracolo della vita equivale per Bruni al vivere la religiosità, non come esperienza dogmatica nell’ortodossia teologica, ma come riscoperta della cristianità nel messaggio evangelico originario.
Pierfranco Bruni è autore di importanti testi di carattere spirituale in cui le dimensioni mistiche si fondono a visioni antropologiche e filosofiche. Tra tutti sono da ricordare “Canto di Requiem”, (Pellegrini Editore) in dedica a Giovanni Paolo II e “L’altare della speranza – Paolo di Tarso, i linguaggi e la parola nella fede del viaggio” (Edizioni Prospettive Meridionali). Quella stessa figura di Paolo che viaggia in Benedetto XVI e che Pierfranco Bruni fa rivivere nel suo messaggio evangelico nell’ambito di un esistenzialismo cristiano e di una estetica dell’inquieto che diviene metafisica dell’essere.
Ma “Colmare il cuore” è molto più di questo. È un itinerario con Benedetto XVI che segna un tracciato del tutto innovativo e “rivoluzionario” nel cammino del cristianesimo. Un camminamento all’interno dei tre pontificati: quello di Giovanni Paolo II, di Papa Francesco e di Benedetto ponendo in essere la continuità di Benedetto XVI con Giovanni Paolo II nel segno della tradizione.
Una tradizione che per Bruni è fondamento ancestrale per la comprensione di verità rivelate nel nome di un misticismo che rinviene nell’antropologia la sua sintesi filosofica.
Fede, speranza, mistero. Questi i tre cardini ineluttabili dai quali si muove l’indagine estetica bruniana che rinviene nella dimensione metafisica i sentieri della Provvidenza. Sentieri tracciati anche da Santa Teresa d’Avila di cui Bruni si fa messaggero in numerose pubblicazioni a lei dedicate dove i concetti di “labirinto” e “castello” sono fari esistenziali che conducono all’illuminazione.
La prima edizione dell’Oscar del libro ha scelto di premiare l’eccellenza italiana ponendo in primo piano il ruolo della letteratura come fondamento trainante di valori imprescindibili. Quegli stessi valori di cui Pierfranco Bruni si fa portatore divenendo l’indiscusso vessillo nazionale di rinascita culturale.
Stefania Romito