Confartigianato ha incontrato il Prefetto di Taranto
Si è tenuto ieri mattina, in Prefettura, un incontro tra una delegazione di Confartigianato Taranto, composta dal segretario Fabio Paolillo ed i responsabili dei settori Impiantistica Giovanni Palmisano, Edilizia Raffaele Lucchese e Serramentistica Fabio Polito, col Prefetto di Taranto Demetrio Martino.
“Abbiamo chiesto di essere ascoltati e ringraziamo il Prefetto per averlo fatto, dimostrando ancora una volta grande disponibilità e sensibilità nei confronti degli artigiani e della piccola impresa”. Commenta così il segretario Paolillo, “è stata un’interlocuzione serena, fondata su un approccio concreto a tutti quei problemi che, nonostante il nostro impegno, restano incagliati, nei diversi livelli istituzionali. Taranto sta lentamente affogando nelle sue perenni emergenze e contraddizioni, e come Confartigianato sentiamo la responsabilità di reagire ed agire, ragionando in termini di rilancio della parte sana dell’economia. Per questo abbiamo ritenuto necessario questo incontro, per analizzare col Prefetto una tra le emergenze più preoccupanti del territorio ionico: l’abusivismo e le attività illegali. Un’economia sommersa dilagante, che preoccupa fortemente gli imprenditori, meritoria di maggiore attenzione e contrasto da parte degli organi preposti, in un contesto che vede la nostra provincia arrancare”.
Trattasi certamente di una problematica che riguarda tutto il Paese, ma il fenomeno è particolarmente diffuso e fastidioso nel nostro tessuto economico locale, già martoriato da profonde e latenti crisi di natura industriale ed ambientale.
L’abusivismo è un fenomeno che, come Confartigianato, perseguiamo da sempre con forza e determinazione. Ci sforziamo di evidenziare che operare scorrettamente sul mercato porta a una destabilizzazione del sistema in termini di concorrenza sleale. Modus operandi che sta mettendo in crisi, facendo chiudere o rendendo marginali, le aziende storiche del territorio che hanno sempre operato in maniera regolare. Il mondo dell'artigianato e della piccola impresa vuole essere messo nelle condizioni di poter operare senza angosce, in un clima di serenità e di concorrenza leale e si augura che tale aspirazione non possa rimanere solo un desiderio ma sia prima di tutto un diritto.
“Le imprese tarantine che operano nei settori più colpiti dal fenomeno – commentano Palmisano, Lucchese e Polito - subiscono quotidianamente la concorrenza sleale di un esercito di migliaia di operatori abusivi che si spacciano per imprenditori, ma che di regolare non hanno nulla. Abusivi che svolgono attività indipendente, fingendosi artigiani. L'abusivismo c'è sempre stato, ma in un momento di crisi come questo, gli artigiani lo sentono e ne soffrono di più, con i numeri del problema che si moltiplicano a dismisura”.
I settori più colpiti sono quelli dell'edilizia, dell’impiantistica, della falegnameria e serramentistica, dell’autoriparazione e del benessere, ovvero estetica ed acconciatura, dove la lotta di aziende e piccoli artigiani contro gli abusivi è feroce e quotidiana, ma ad armi impari. La concorrenza sleale ha vari volti, tra i quali troviamo: l’incancrenito abusivo che, pur potendo permettersi di aprire una impresa, non lo fa perchè intende farla franca fino alla fine; chi è rimasto senza lavoro e cerca di arrangiarsi; i dopolavoristi (sia pubblici che privati); le migliaia di cassaintegrati e chi preferisce mantenere il sostegno economico pubblico e contemporaneamente lavorare a nero.
“La recente grave emergenza sanitaria, in alcuni settori, ha accresciuto il lavoro nero a domicilio. Secondo Paolillo – non è soltanto un problema economico e fiscale, di evasione o di concorrenza sleale: sono igiene e salute dei cittadini ad essere a rischio per lavori, come quelli di estetica ed acconciatura, effettuati magari in locali non a norma e senza seguire prescrizioni e protocolli, o svolti non a regola d’arte in settori importanti per la sicurezza di persone e l’ambiente come nell’installazione e manutenzione degli impianti (basta pensare ai pericolosi gas fluorurati e alle tensioni elettriche) ed alla sicurezza sulle nostre strade nel campo dell’autoriparazione”.
Sul tema dell’abusivismo, in un momento di congiuntura così difficile, Confartigianato non chiede di allentare i controlli, anzi bisogna aumentarli, ma non, come poi sempre avviene, nei confronti delle imprese iscritte alla camera di commercio, ma scovando e punendo gli abusivi, i famigerati falsi artigiani, fantasmi all’anagrafe fiscale e camerale, ma in carne ed ossa quando si tratta di sottrarre lavoro e reddito alle imprese regolari. La crisi ha ampliato questo fenomeno, ma non si può continuare a giustificarlo né a tollerarlo. Le conseguenze le stanno pagando le imprese regolari, che contribuiscono con il proprio lavoro al mantenimento di uno standard di welfare che, nel nostro territorio, sta ancora tenendo.
Confartigianato chiede maggiore controllo da parte delle Polizie Municipali su tutto il territorio provinciale, con i loro compiti di polizia commerciale ed annonaria. E’ davvero incomprensibile come continuino ad operare indisturbate svariate attività abusive o irregolari, allestite senza alcuna autorizzazione all’interno di garage o direttamente in locali con affaccio in strada, situate nelle immediate periferie. L’abusivismo è davvero un fenomeno che lede il concetto di legalità non solo per chi ne soffre la concorrenza sleale, ma anche per chi assiste all’impunità di fatto da parte di chi si dimostra poi intoccabile.
Confartigianato è impegnata in prima linea per aiutare le proprie imprese a rispettare le regole, ma gli artigiani aspettano risposte e azioni concrete. La situazione non è più tollerabile, si rischia di innescare un meccanismo a catena che non porta a nulla, perché, ormai, per competere con gli abusivi si tenta di abbassare i prezzi, a discapito della sopravvivenza dell’impresa. Molti artigiani, per sopravvivere alla concorrenza sleale, hanno ritenuto di dover chiudere l’impresa per proseguire anche loro nel sommerso.
Per questo Confartigianato chiede più attenzione nei controlli, che significa dare garanzie a cittadini e consumatori e valorizzare le competenze di chi lavora con correttezza e nel rispetto delle regole.
“Siamo consapevoli che il problema è complesso, non di facile soluzione – proseguono i dirigenti dell’Associazione Lucchese, Palmisano e Polito - ma va fatto qualcosa che provi ad invertire la tendenza. Confartigianato è come sempre pronta a fare la propria parte, e grazie alla disponibilità espressa oggi dal Signor Prefetto, insieme alle forze di polizia, agli organi di vigilanza e controllo ed ai Comuni, nelle prossime settimane metteremo in campo iniziative con lo scopo di stimolare maggiore coinvolgimento e consapevolezza dei cittadini utenti attraverso una più efficace azione comunicativa, oltre a facilitare la procedura di segnalazione di attività artigianale abusiva”.
“Siamo molto fiduciosi nell’intervento del Prefetto, – conclude Paolillo - con l’auspicio che si possa aprire una fase di controlli più efficace, che possa essere realmente utile a difendere le micro e piccole imprese del territorio dai vari fenomeni di concorrenza sleale che mettono a rischio, lo vogliamo ribadire con forza, la stessa esistenza di tante attività sane che intendono svolgere nella piena legalità il loro lavoro”.