«Non mi sono laureato in Medicina e Chirurgia per curare i ricchi, né ho giurato su Ippocrate per emarginate i poveri»
«Non ho nessuna voglia di accettare e soccombere passivamente a questa sanità americanizzata».
Il dott. Giuseppe Turco scende in campo per rivendicare una sanità diversa, che sia accessibile anche alle classi più povere, invitando alla mobilitazione.
«Non mi sono laureato in Medicina e Chirurgia in quel di Pisa per curare i ricchi, né ho giurato su Ippocrate per emarginate i poveri» afferma il dott. Turco.
«Se avessi voluto arricchirmi e se avessero dovuto apprezzarmi o meno, per il mio conto bancario mi sarebbe bastato poco, ma ho giurato di curare tutti, indistintamente tutti, ricchi e poveri, emarginati, truffatori, ladri, santi e meno santi.
Occorre sensibilizzare tutti affinché non si vada incontro a questo tipo di sanità a pagamento: l’accesso con i primi esami e visita a 190 euro è un'ingiustizia sociale da combattere civilmente, opponendo un muro impenetrabile con la forza del nostro orgoglio di poveri.
Io ho ancora voglia di lottare, e voi?
Sono una testa calda, lo so, quando devo difendere i nostri diritti consacrati dalla costituzione ancora peggio. Facciamolo per il futuro di tutti, non siamo un ammasso di cellule, siamo uomini e donne pensanti. Gli uomini che si arricchiscono sulle sofferenze umane si definiscono in altro modo che non menziono. Il profumo della povertà economica ci appartiene».