venerdě 29 novembre 2024
Il resoconto del convegno che si è svolto a Taranto
La volontà delle imprese e delle istituzioni di rilanciare il 
territorio, passa attraverso una stretta collaborazione fatta di impegno, programmazione e iniziative per rilanciare l’economia. Si è svolto ieri mattina presso il salone di Rappresentanza di Palazzo del governo, il primo convegno di Terra Jonica Unica che si è aperto con una riflessione del presidente Gianni Florido. “Questa città e questa terra si sono cullate con la grande 
industria, quasi dimenticando le eccellenze dei nostri prodotti, delle nostre bellezze archeologiche. Terra Jonica Unica è il futuro, la via d’uscita da questo torpore”. Ma non solo. “Il marchio deve rappresentare una identità di territorio, il Grande Salento ci mette in una posizione di subalternità a Lecce. È auspicabile che si parli delle Tre Terre del Grande Salento, con l’aggiunta di Brindisi, ognuna con i propri 
loghi”. È proprio l’identità di territorio il tema centrale dell’incontro: ciò darebbe forza e maggiore visibilità ai prodotti e aiuterebbe il turismo. “Occorre fare sistema per battere la crisi” esordisce l’assessore Albisinni, “alla globalizzazione dobbiamo rispondere con l’unicità e la qualità dei nostri prodotti. Esistono 70 tipi di prodotti tipici in tutta la provincia e 350 aziende specializzate”. “Occorre creare una rete di imprese in grado di competere sul mercato. Un’operazione di marketing come quella del Vinitaly, dove solo la Provincia di Taranto aveva un proprio stand con il marchio Terra Jonica Unica”. “La Provincia non fa impresa, ma deve sostenerla”.
territorio, passa attraverso una stretta collaborazione fatta di impegno, programmazione e iniziative per rilanciare l’economia. Si è svolto ieri mattina presso il salone di Rappresentanza di Palazzo del governo, il primo convegno di Terra Jonica Unica che si è aperto con una riflessione del presidente Gianni Florido. “Questa città e questa terra si sono cullate con la grande industria, quasi dimenticando le eccellenze dei nostri prodotti, delle nostre bellezze archeologiche. Terra Jonica Unica è il futuro, la via d’uscita da questo torpore”. Ma non solo. “Il marchio deve rappresentare una identità di territorio, il Grande Salento ci mette in una posizione di subalternità a Lecce. È auspicabile che si parli delle Tre Terre del Grande Salento, con l’aggiunta di Brindisi, ognuna con i propri loghi”. È proprio l’identità di territorio il tema centrale dell’incontro: ciò darebbe forza e maggiore visibilità ai prodotti e aiuterebbe il turismo. “Occorre fare sistema per battere la crisi” esordisce l’assessore Albisinni, “alla globalizzazione dobbiamo rispondere con l’unicità e la qualità dei nostri prodotti. Esistono 70 tipi di prodotti tipici in tutta la provincia e 350 aziende specializzate”. “Occorre creare una rete di imprese in grado di competere sul mercato. Un’operazione di marketing come quella del Vinitaly, dove solo la Provincia di Taranto aveva un proprio stand con il marchio Terra Jonica Unica”. “La Provincia non fa impresa, ma deve sostenerla”.
“Quello di oggi è il primo passo, seguiranno altri incontri con i sindaci e gli assessori dei 29 Comuni, le associazioni di categoria e le associazioni dei consumatori. Si arriverà a un elenco dei licenziatari per l’uso del marchio, che costa soltanto 330 euro all’anno, e un catalogo con le imprese e i prodotti”.Il presidente di Confindustria Taranto Luigi Sportelli, sottolinea come l’Associazione “ha accolto con favore il progetto che ridà una identità smarrita da decenni al territorio. In ambito regionale era difficile imporsi per portare qui lo sviluppo, soprattutto di fronte a Bari e a Lecce, ma Terra Jonica Unica rappresenta una forte spinta per il rilancio dell’economia e del turismo”.
“Nonostante le poche risorse a disposizione, il marchio collettivo è un valore aggiunto anche per la Regione” 
afferma il commissario della Camera di Commercio Roberto Falcone. “È la perfetta sintesi di un brand territoriale – aggiunge Falcone – che ha bisogno di essere pubblicizzato”.
afferma il commissario della Camera di Commercio Roberto Falcone. “È la perfetta sintesi di un brand territoriale – aggiunge Falcone – che ha bisogno di essere pubblicizzato”.La dott.ssa Millarte spiega come questo marchio è fondamentale “per dare ai nostri prodotti una visibilità internazionale, dal momento che le aziende di Taranto sono mal rappresentate numericamente nelle varie fiere all’estero”. Dello stesso avviso il dott. Bosco dell’ Ice di Bari (Istituto nazionale per il Commercio Estero): “ Occorre favorire l’export delle piccole-medie imprese, bisogna far conoscere il prodotto e soprattutto saperlo pubblicizzare e vendere. Terra Jonica Unica rappresenta la riscossa per quelle imprese che pur avendo un ottimo prodotto, sono troppo piccole per farsi conoscere e uscire dai confini”.
È presente anche il presidente del Consorzio Le 100 Masserie dott. Prota: “Serve a creare un cluster plurisettoriale, quindi aziende di vari settori che confluiscono sotto un unico marchio. Il ruolo della politica è importante per favorire questo passaggio”.
Dopo gli interventi di alcuni imprenditori del settore, che sottolineavano la necessità di trovare i loro prodotti anche nei ristoranti della provincia, il presidente Florido chiude su questo punto: “Abbiamo mandato inviti a più di 600 imprese e a oltre 150 ristoratori. Per andare avanti nel progetto, che è l’unico possibile per il futuro di questo territorio, c’è bisogno della presenza e della collaborazione di tutti. 120 anni di torpore non sono del tutto smaltiti”.
Nicola Sammali
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