Donna ieri, Donna oggi
A partire dal secondo dopoguerra nella società italiana si verificarono importanti metamorfosi che portarono progressivi cambiamenti in riguardo all’identità femminile. Ciononostante, non fino agli anni ‘70, si potè assistere ad effettive mutazioni del ruolo femminile anche in famiglia.
Così in questo periodo comincia ad affermarsi la “divisione dei ruoli” e la figura della donna comincia a ponderare la sua presenza nella società, presentandosi come “donna casalinga”.
Negli anni che sancirono le risalita economica, si potè cominciare ad assistere ai primi segnali di emancipazione, da parte delle donne, richiedenti un Posto anche nella società produttiva ovvero nel lavoro: richiedere, dunque la parità dei diritti per entrambi i sessi.
Tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio degli anni ‘60 comincia a verificarsi un’effettiva risalita in ambito d’assunzione, per le donne, soprattutto tra i piccoli commerci.
Ma, a partire dal ‘64, esse cominciarono ad essere espulse in massa dal mercato del lavoro, a causa del periodo riscontrante cambiamenti produttivi.
Parlando degli anni Sessanta quindi, non possiamo trascurare uno dei movimenti più importanti che ha segnato la storia, la nostra storia: il femminismo, che ha visto lottare duramente le nostre Madri contro un mondo dominato da ideali maschilisti per affermare, una volta per tutte, la presenza delle Donne nella società: famiglia, lavoro, politica.
Cosa è diventata la figura della Donna, oggi?
I più efficaci mezzi di comunicazione dei mass media quali i giornali, le radio e le televisioni in particolare, ci danno la risposta: persistente desiderio d’appariscenza, senza dare importanza “al come” o “al perché”
Apparire, e basta. Ci sono donne che trovano più giusto comparire in tv per un qualsiasi merito, basta che si tratti di qualcosa di fortemente sudato e lavorato: frutto di fatiche riguardanti impegni di studio o lavorativi: intelligenza, mente. Al contrario ci sono coloro che preferiscono prendere parte a strade differenti, sfoderando altre carte: corpo.
Sarà forse più facile armarsi di trucco e sensualità, dando una spinta a Madre Natura per sfondare in televisione, oggi?
Ognuno la pensi come meglio crede. La televisione sta divenendo oramai un mezzo di poca serietà: spesso è capace solo di strumentalizzare la figura del gentil sesso, in favore di quello che sta ritornando ad essere un mondo maschilista.
Oramai molta tv che non rispetta la dignità delle donne non viene vista neanche più come offensiva. Sarà che le donne, oggi, si sentono attratte dagli uomini di potere, uomini importanti nel mondo del Gossip. Eppure c’è chi sostiene il contrario, come una delle più famose attrici italiane, M. Bellucci: «Che le femmine della specie siano attratte dall’uomo di potere, secondo me è roba antica come il mondo. Non è una notizia del 2010».
Continua, sostenendo: «Molte ragazze oggi vorrebbero riuscire a sfondare del
mondo dello spettacolo: tutto ciò se solo riuscissero ad infilarsi nel letto giusto».
Che la dignità delle donne stia andando a farsi benedire? C’è chi, dopo neppure un mese nei panni della “pupa” di un qualsiasi programma televisivo torna a casa con quasi un quarto di milioni di euro, semplicemente facendo divertire il pubblico maschile.
Eppure, sono proprio loro le donne che riescono a raggiungere alti tassi d’ascolto tra i programmi televisivi italiani, oggi.
Ci sono Donne, invece, che hanno dato la vita per gridare al mondo verità inespresse, quelle verità di cui spesso, inconsapevolmente, la gente ne ignora addirittura l’esistenza. Verità senza voce, che aspettano di essere trovate, ed urlate.
Ci sono Donne che attraverso meravigliosi versi cercano di scavare tra le profondità dell’animo umano. Esplorano i sentimenti, frugano tra le sensazioni.
Onorano il gentil sesso.
Giornaliste e poetesse, ma ancora politiche e scienziate, di spicco religioso: Oriana Fallaci, Alda Merini, Nilde Iotti, Vita L. Montalcini, Madre Teresa di Calcutta e tante altre.
In certi Paesi Orientali le donne lottano giorno dopo giorno per ottenere quel minimo diritto, quel poco di potere, proprio come fecero le nostre madri, le nostre nonne.
La “consapevolezza storca”, solo lo studio di essa potrà indirizzare al meglio quello che è diventato il mondo oggi, l’Italia, oggi. Sono stati i nostri avi ad aver combattuto per noi posteri, ieri. Quante fatiche, quante lotte, quante speranze. I frutti sono nostri: piantiamone di altri.
La Donna di oggi ringrazia la donna di ieri, stimando se stessa e tenendo alto il proprio onore.
Dalla storia s’impara, dal futuro si attende, dal presente, nel presente, si fa.
Sperando che sia Donna:
“Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra” [A. Merini]
Chiara D’Ostuni