Pino Ingrosso ha riproposto i brani che hanno segnato la carriera di Pino Daniele, con la capacità di emozionare e coinvolgere il pubblico presente
Una serata all’insegna dell’emozione. Per la riapertura del teatro Olmi, Pino (Ingrosso) ha interpretato e proposto le indimenticabili note di Pino (Daniele).
Lo spettacolo “Pino canta Pino” ha aperto la stagione che la compagnia teatrale musicale “Atto Terzo”, in quanto vincitrice del bando regionale di gestione del nuovo teatro Olmi di Latiano, ha allestito per gli appassionati del teatro e del musical.
“Una compagnia di giovani artisti e professionisti pugliesi, che condividono l’amore per lo spettacolo e per il teatro musicale”. Compagnia che crede nella cultura e nelle sue tantissime potenzialità.
«A teatro si respira la vita» la frase che Tony Bottazzo, direttore artistico della compagnia, ha pronunciato, prima che si aprisse il sipario e che gli spettatori fossero inebriati dalle indimenticabili note dei tanti successi di Pino Daniele. A Tony Bottazzo e alla sua compagnia il merito di proseguire in questa strada tutt’altro che semplice, ma tanto ricca di soddisfazioni.
«Da quindici anni proponiamo al pubblico opere di teatro musicale contemporaneo, in Puglia ed altrove, con l’obiettivo di diffondere il valore delle arti sceniche e di ispirare le società ed il mondo di domani».
Mattatore della serata Pino Ingrosso (voce e chitarra), che, insieme al suo gruppo (Umberto Malagnino al basso, Alessandro Casciaro al piano, Roberto Duma alla batteria e Daniela Guercia ai cori e ai colori percussivi), ha rispolverato i brani più famosi e amati di Pino Daniele, raccontando una serie di aneddoti alla base del suo amore per l’artista napoletano e per il suo originalissimo sound.
Pino Daniele è stato l’artista che meglio ha saputo raccontare e incarnare lo spirito e la ricchezza di un popolo dalle mille sfaccettature: è stato capace di fondere il blues con il sound napoletano.
Pino Ingrosso ha riproposto i brani che hanno segnato la carriera di Pino Daniele, con la capacità di emozionare e coinvolgere il pubblico presente. Musiche originali, che ancora trasmettono i profumi e la freschezza di Napoli, associata alla gioia di sentirsi ricchi solo con una giornata di sole, ma anche la sofferenza di un popolo, i suoi tormenti, la storia dei suoi vicoli e delle sue strade, “i mille colori” di “una notte che non se ne va”.
Un gradevolissimo successo per lo spettacolo di Pino Ingrosso e della sua band. Nella scaletta, noi avremmo aggiunto solo “Na tazzulella e cafè’”, “un vero e proprio manifesto sociale con cui l’artista denunciava i malaffari” delle istituzioni e spronava a non accontentarsi di piccole ricompense dietro le quali si è sempre celato l’interesse di mantenere il popolo in un’ignoranza tale da renderlo maggiormente controllabile”.
Questo brano era il lato B del 45 giri che conteneva anche “Napul’è”. Napoli è “mille culure”, la definizione di Pino Daniele. Ma dal gennaio del 2015, di colori Napoli ne ha uno in meno…