«I parcheggi sono diventatati ormai una discarica a cielo aperto e un luogo dove poter rubare auto indisturbati»
«I sedili degli autobus che trasportano i lavoratori imbrattati di minerale. Salireste mai in quel pullman?».
La denuncia, pubblicata nel sito internet, parte da Rsu/ Rls Fiom Cgil Acciaierie d’Italia.
«Non possiamo fare a meno di rilevare, in attesa che si discuta seriamente sul futuro dell’ex Ilva, in che condizioni vivono i lavoratori dello stabilimento siderurgico e lo facciamo con una foto emblematica di un autobus che trasporta i lavoratori dalla portineria agli impianti in cui operano e viceversa» si legge nel documento pubblicato.
«I sedili degli autobus imbrattati di minerale, possono essere considerati una cosa banale, ma non lo è per nulla semplicemente per il fatto che sono il biglietto da visita di un’azienda che non ha nessuna considerazione dei lavoratori e lo si evince anche dallo stato comatoso in cui versa la fabbrica.
Così come i parcheggi dell’ex Ilva, ridotti ad uno stato brado, sono diventatati ormai una discarica a cielo aperto e un luogo dove poter rubare auto indisturbati. Venerdì, infatti, si è verificato l’ennesimo episodio di furto di un’auto: il lavoratore è uscito dopo 8 ore di lavoro ed è dovuto tornare in autobus. L’azienda non ha mai mostrato interesse, anzi assoluta strafottenza, per ì propri dipendenti tanto da non presentarsi agli incontri con il Prefetto.
Ci rivolgiamo, pertanto, al Governo Meloni e chiediamo di mettersi, per una giornata, nei panni dei lavoratori dell’Ilva che entrano in quella fabbrica per svolgere la propria attività lavorativa e si ritrovano, quando hanno la fortuna di salire su un autobus, vista la carenza degli stessi, davanti a quelle sedie imbrattate di minerale.
Salireste mai in quel pullman? Andreste a lavorare in auto con il rischio di non ritrovarla nel parcheggio?
Non ci aspettiamo una risposta ma crediamo che debbano tenere bene in mente che in quella fabbrica non potrà esserci un futuro se non ci sarà una sterzata in merito ai futuri assetti societari.
La fabbrica è la collasso e ogni giorno denunciamo situazioni di criticità dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori e riteniamo utile ribadire al Presidente del Consiglio che gli interessi generali del Paese vadano affrontati coinvolgendo le parti sociali e non rinchiudendosi nei palazzi.
Abbiamo a cuore il futuro di migliaia di lavoratori e del nostro territorio e continueremo a mobilitarci affinché vengano rispettate le prerogative che non sono gli interessi di una multinazionale ma bensì di chi rappresentiamo.
I lavoratori vogliono essere protagonisti del cambiamento e delle future sfide a partire dalla transizione ecologica e dal processo di trasformazione della produzione che non dovrà lasciare indietro nessuno».
Rsu/ Rls Fiom Cgil Acciaierie d’Italia