«Questa canzone parla di me e della mia vita, infatti questo testo è stato scritto in un periodo in cui venivo preso in giro perché canto e scrivo canzoni e con questo brano ho voluto racchiudere tutto me stesso e dire a tutti quello che sentivo dentro di me»
Dopo i successi di “Mia”, “Hollywood” e “La mia estate”, Simone Di Cesare in arte “El Simo”, torna con un nuovo brano esplosivo, intitolato “2010”.
Un titolo che richiama l’anno di nascita del giovanissimo cantautore che, a quasi 14 anni, ha capito benissimo quella che sarà la sua strada.
Simone Di Cesare vive a Crispiano, frequenta il primo anno di scuole superiori e da grande vede la musica nel suo futuro.
Figlio di un veterinario con la passione per la musica, ha seguito le orme di papà di Marco iniziando a studiare musica sin da piccolissimo. All’età di 4 anni infatti, si approccia al violoncello e alle percussioni.
I suoi precedenti brani hanno riscosso un notevole successo e sono stati inseriti in circuiti radiofonici come la z100newyork grazie alla Sony Music Publishing, mentre il brano “Mia” è stato inserito in una compilation della Alpha Records nella quale erano presenti brani del cantante Sangiovanni.
Da “2010” ci si aspetta un altro grande successo: scritto interamente da Simone, registrato da Mirko MorabiT, mentre musica, mix e master sono di Olsi Arapi.
«Questa canzone parla di me e della mia vita, infatti questo testo è stato scritto in un periodo in cui venivo preso in giro perché canto e scrivo canzoni e con questo brano ho voluto racchiudere tutto me stesso e dire a tutti quello che sentivo dentro di me» dice il giovane autore.
Il testo parla di situazioni realmente accadute, con una metafora forte che serve a descrivere il suo stato d’animo per i difficili rapporti tra adolescenti in questo periodo storico.
«Nel ritornello e nel resto del testo spiego che sto meglio di prima, grazie alla musica sono “rinato” e sempre grazie a lei ho fatto capire che i momenti brutti possono arrivare ma se si rimane a testa alta si possono superare facilmente».
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