Una riflessione ponderata, sofferta, ma inevitabile, è quella che ha portato Lucio Lonoce ed Enzo Di Gregorio, consiglieri comunali del Partito Democratico, a sottoscrivere la mozione di sfiducia contro il sindaco Rinaldo Melucci.
«Insieme abbiamo contribuito alla sua elezione – hanno dichiarato congiuntamente – insieme abbiamo creduto nella necessità di portare avanti quel progetto per il bene della città. Nessuno potrà dire che non ci abbiamo messo passione e impegno. Nessuno potrà dire che non ci abbiamo messo la faccia ed il cuore, ma di fronte alla virata incomprensibile del primo cittadino, che ha rinnegato il valore della comunità democratica che lo aveva abbracciato e sostenuto, che ha stravolto la rappresentanza popolare e ciò che era emerso dalle urne in così poco tempo e che ha portato la città a una condizione di instabilità e paralisi grave, riteniamo che quell’esperienza possa ritenersi conclusa».
Lonoce e Di Gregorio, i due più suffragati in assoluto delle amministrative 2022, si appellano alla responsabilità che dovrebbe animare chiunque si candidi alla guida di una comunità.
«La vittoria di Melucci – hanno aggiunto – fu un segnale della città; il ribaltamento ricercato da Melucci é, invece, un’assurdità politica che ha immobilizzato la macchina amministrativa mettendo in ginocchio le attività ordinarie del Comune. Noi di questa situazione non vogliamo fare parte: se il primo cittadino pensa di poter disporre della volontà popolare in questo modo e di poter tenere in ostaggio gli uffici e le società partecipate, non può avere la nostra fiducia. Per questo è logico tornare alle urne per politica, serietà, coerenza e perché riteniamo che ci siano ancora le condizioni per salvare Taranto e molti finanziamenti. Ci appelliamo, infine, al buon senso di tutti i consiglieri comunali che hanno davvero a cuore il bene della città, chiedendo loro di unirsi nella sottoscrizione e nel voto alla mozione per continuare a dare un futuro al nostro territorio».