venerdì 22 novembre 2024


27/01/2024 08:18:06 - Provincia di Brindisi - Attualità

In questo “ambiente ovattato”, attraverso stimoli di base dei cinque sensi, con colori, musica, sensazioni tattili, gustative, olfattive e tecniche di rilassamento, si spera che i pazienti con difficoltà cognitive come quelli afflitti dall'Alzheimer ospitati nella RSA possano ottenere benefici sia fisici che psichici, senza l'ausilio di farmaci

 

Un importante convegno e una stanza multisensoriale in dono: si svolgerà oggi (sabato 27 gennaio), a partire dalle 9, presso il centro di spiritualità “Madonna della Nova” l’incontro “Alzheimer: dalla diagnosi alla cura: prospettive mediche e sociali future”; il convegno terminerà alle 13; dopo la pausa pranzo, alle 16, presso la RSA “Il Focolare” verrà inaugurata dall’Arcivescovo di Brindisi-Ostuni mons. Giovanni Intini, alla presenza delle autorità civili e rotariane la stanza multisensoriale Snoelezen che il Rotary Club Ostuni Valle d'Itria Rosamarina ha donato alla struttura. 

La stanza multisensoriale nasce come ambiente progettato per il benessere, prodotto dalla stimolazione dei 5 sensi in maniera controllata. La teoria sulla quale si basa la progettazione di tale stanza va sotto il nome di Metodo Snoezelen, volto a sviluppare la percezione in pazienti con disabilità intellettive.

Al convegno sono previsti i saluti di Claudio Verganti (presidente del Rotary Club Ostuni-Valle d’Itria-Rosamarina), Angelo Pomes (sindaco di Ostuni), Maurizio De Nuccio (direttore generale ASL Brindisi), Arturo  Oliva (presidente Ordine dei medici di Brindisi), Donato Monopoli (segretario generale FIIMG Brindisi), Mons. Giovanni Intini (Arcivescovo di Brindisi-Ostuni).

dDopo l’introduzione di Antonio Muscogiuri, presidente della Commissione Alzheimer del Rotary di Ostuni, seguono gli interventi di Antonio Frascaro (psichiatra, responsabile unità di valutazione Alzheimher ASL Br) su: “Cenni epidemiologici ed anatomo-clinici della demenza di Alzheimer”, di Amalia Cecilia Bruni (neurologa ricercatrice e già direttrice del Centro nazionale di neurogenetica di zia Terme) su “Genetica dell’Alzheimer e nuove acquisizioni terapeutiche”, e di Giancarlo Logroscino (neurologo, direttore del Centro malattie neurodegenerative e invecchiamento cerebrale di Tricase) su “Malattia di Alzheimer; diagnosi precoce e nuove terapie: dalla ricerca alla pratica clinica”.

Sarà proiettato il cortometraggio “Una cena per due” con la regia di Remo Attanasio, di cui sono interpreti Marisa Zigrillo, Teresa Indiano, Karol Pastore, Oronzo Milone, Sara Barnaba, Stefano Semerano (riprese di Federico Zigrillo, montaggio e postproduzione di Andrea Zaccaria).

Interverrà poi Silvano Marseglia, presidente della Commissione Rotary Foundation del Rotary di Ostuni su “Prospettive future del progetto Alzheimer: presentazione dell’iniziativa “Il cielo in una stanza””.

Il Rotary International è da sempre fortemente impegnato nella lotta alle malattie ed ha individuato da alcuni anni nell'Alzheimer uno degli obiettivi prioritari sui quali concentrare la sua azione, così come da oltre 40 anni ha fatto per la eradicazione della poliomielite.

Durante l'assemblea internazionale del Rotary a Orlando, Florida, USA, lo scorso 9 gennaio, il presidente eletto del Rotary International Gordon R. McInally ha, in particolare, esortato i soci rotariani a “dare speranza” a coloro che sono colpiti da problemi di salute mentale e ad impegnarsi maggiormente, anche fornendo una corretta informazione alla comunità, su questa devastante patologia e sui mezzi per contrastarla.

L'Alzheimer è la forma più comune di demenza, colpisce prevalentemente gli anziani, anche se può, purtroppo, manifestarsi nei più giovani e soprattutto nelle donne con percentuali che variano  dall’1% per la classe di età dai 65 ai 69 anni fino al 24% per le ultra-novantenni, rispetto agli uomini i cui valori oscillano dallo 0,6% al 18%.

Oltre 55 milioni di persone nel mondo soffrono di demenza (di cui il 50-60% sono malati di Alzheimer) ed in Italia, secondo stime dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), sono circa 1.100.000 persone.

Tale invalidante malattia è caratterizzata da un processo degenerativo progressivo che distrugge le cellule del cervello causando un lento deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive, della memoria, del ragionamento e del linguaggio, fino a compromettere l’autonomia e la capacità dell'individuo di compiere le normali attività quotidiane.

Si tratta di una malattia difficile da gestire non solo per il malato ma anche per i familiari per i quali man mano che l’Alzheimer progredisce diventa difficile da governare.

Il rischio dunque è quello di creare esclusione, disagio, isolamento sia del malato sia dei familiari. Per questo è bene far conoscere l’Alzheimer all’intera comunità, così da poter creare rete e inclusione  oltre che per poter insieme migliorare la vita delle persone con demenza e delle loro famiglie.

Il Rotary Ostuni Valle d’Itria Rosamarina si è fatto promotore di questo convegno che - seppur si pregia di avere eccelsi relatori, provenienti dal mondo accademico e dal settore sanitario, anche di fama internazionale -, non è rivolto, esclusivamente, agli operatori sanitari ma all'intera cittadinanza perchè vuole offrire un contributo per stimolare gli enti e le istituzioni competenti a mettere in atto tutti gli strumenti di prevenzione e di cura  possibili, affinché la comunità sia resa consapevole degli esordi di questa malattia, delle sue complicanze nella vita personale, familiare e sociale ma anche della speranza di poter usufruire di idonei percorsi terapeutici e trattamenti farmacologi per combatterla.

A conclusione del convegno, a dimostrazione di come il Rotary può intervenire sul territorio concretizzando il suo nobile motto “servire al di sopra di ogni interesse personale”, verrà inaugurata la stanza multisensoriale Snoelezen: in questo “ambiente ovattato”, attraverso stimoli di base dei cinque sensi, con colori, musica, sensazioni tattili, gustative, olfattive e tecniche di rilassamento, non bisognosi di elaborazione o ragionamento/ pensiero logico, si spera che i pazienti con difficoltà cognitive come quelli afflitti dall'Alzheimer ospitati nella RSA possano ottenere benefici sia fisici che psichici, senza l'ausilio di farmaci, ed essere incoraggiati ad affrontare la malattia e a cercare di conservare e/o riappropriarsi del proprio vissuto.











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