Violenza di genere: i consigli della dott.ssa Martina, che si è poi soffermata anche su un caso recentemente avvenuto a Manduria
«Sei tu che scegli. Se ti fa male, non ti ama».
E’ il messaggio che gli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Francesco Prudenzano” di Manduria hanno lanciato, con forza, nel secondo incontro del progetto “Libere di essere”, finalizzato a sensibilizzare la comunità scolastica al rispetto delle donne e a contrastare pregiudizi e stereotipi legati al ruolo del genere femminile.
Ospite, graditissima, dell’incontro la dott.ssa Marinella Martina, prima donna nella storia a dirigere il Commissariato di Polizia di Manduria.
L’evento è stato aperto dai saluti e dall’introduzione della dirigente scolastica Anna Laguardia e, poi, dall’interpretazione di monologo sulla violenza di genere, che ha visto come protagoniste le studentesse ErisaDoci, Alice Angarano, Giulia Morleo, Alessandra Mariggiò, Ludovica Brunetti, Allison Mosca, Serena Pellicani, Marisa Sorge e Sofia Sanzone, con un sottofondo musicale eseguito dagli studenti Melissa Melle, Rebecca Mascolo, Marco Banditelli, Mattia Mariggiò, Antonio Daggiano, Melissa Lilla Parco, Daphne Bianco, Sofia Raguseo e Sofia Baldari, diretti dalla docente di Educazione Musicale Mariquita Galasso. Toccanti, poi, le poesie, sul delicato argomento, scritte e interpretate dalle studentesse Sofia Baldari e Sofia Raguseo.
«Le donne sono delle persone, non degli oggetti» ha rimarcato la dott.ssa Martina, “incalzata” dagli studenti presenti, che si sono dimostrati particolarmente coinvolti e attenti, animando un positivo dibattito, alimentato da moltissime domande. «Le donne devono poter scegliere liberamente se vivere o meno un rapporto con un uomo. Nessuno può obbligarle: devono essere “libere di essere”. Un uomo che obbliga la propria partner, evidentemente non le vuole bene».
La dirigente del Commissariato di Polizia di Manduria ha poi dispensato utili consigli ai ragazzi presenti.
«Se una ragazza dovesse sentirsi in pericolo, deve chiedere subito aiuto. Oltre alla famiglia, alla scuola o al gruppo di veri amici, i poliziotti, i carabinieri e le altre istituzioni della pubblica sicurezza sono tra i migliori alleati che ci possano essere, ogni giorno a fianco dei giovani, Queste iniziative solo molto utili, in quanto è fondamentale prevenire episodi cruenti come quelli che accadono quasi ogni giorno in Italia. Ma l’invito è rivolto anche a chi potrebbe venire a conoscenza, dall’esterno, di situazioni in cui le donne sono vittime della violenza di genere: è fondamentale recarsi dalle forze dell’ordine affinchè si possa intervenire celermente, prima che la situazione degeneri. Si può anche effettuare una segnalazione anonima, magari scaricando sul proprio cellulare e poi utilizzando l’appYouPol, ma occorre sempre essere dei cittadini attivi».
La dott.ssa Martina si è quindi espressa, rispondendo ad una specifica domanda, sul fenomeno della violenza di genere a Manduria.
«Sono a Manduria da pochi mesi e non ho notato particolarità rilevanti: i casi sono nella media. Ne racconto uno: pochi mesi fa abbiamo scoperto, grazie all’impegno dei poliziotti (che sono sempre attenti a ciò che accade sul territorio), l’esistenza di una famiglia in cui il marito costringeva da tanti anni la moglie e la figlia a non uscire da casa, neppure per fare la spesa. Abbiamo appurato come per le due donne, essendo vissute sempre in una condizione di totale sottomissione, fosse quasi normale essere relegate nella propria casa. Grazie al nostro intervento, abbiamo allontanato le due donne dall’uomo: di loro si occupano adesso le operatrici di un istituto. Ricordatevi che le forze dell’ordine sono sempre pronte ad intervenire, così come è successo nei due casi di criminalità più gravi che sono accaduti lo scorso anno a Manduria: nel giro di pochi giorni, i responsabili sono stati individuati e assicurati alla giustizia».
Al termine dell’incontro, alla dott.ssa Martina due studentesse hanno consegnato un mazzo di fiori e un lavoro artistico che i ragazzi (guidati dalla docente Cristina Chimienti), hanno realizzato a scuola, nell’ambito del progetto che è coordinato dalle docenti di Lettere Alessia Mazza e Alessandra Urbano, supportate dalla prof.ssa Grazia Lisa Doria.