Si tratta di Ipazia di Alessandria, Maria Montessori, Matilde Serao e suor Clotilde Farnerari Manfredi
Il Comune di Manduria, di concerto con la Commissione per la Toponomastica (composta dal sindaco Gregorio Pecoraro, dai componenti esterni Giuseppe Pio Capogrosso, Antonio Pesare, Alberto Morrone e Lucia Tripoli Lucia e dai componenti interni Antonella Parisi e Gregorio Gentile, entrambi consiglieri comunali), ha deliberato, aderendo ad un invito dell’associazione Toponomastica Femminile di Roma, per la giornata dell’8 Marzo, di intitolare quattro vie di Manduria a quattro donne.
Questi sono i nomi delle donne, una di rilevanza internazionale, due di rilevanza nazionale e la quarta di rilevanza locale: Ipazia di Alessandria (Ipàzia, nella foto l’attrice che la impersonava), è stata una matematica, astronoma e filosofa greca antica. Rappresentante della filosofia neo-platonica, la sua uccisione da parte di una folla di cristiani in tumulto, per alcuni autori composta di monaci detti parabolani, l’ha resa secondo, il teosofo Augusto Agabiti, una «martire della libertà di pensiero»; Maria Montessori e Matilde Serao, le cui biografie sono abbastanza note;
la quarta (di rilevanza locale) è suor Clotilde Farnerari Manfredi, religiosa vincenziana, superiora delle suore dello stesso ordine in servizio presso la Congregazione della Carità di Manduria (ospedale civico), si distinse nel prestare soccorso ai colerosi durante la grave epidemia che colpì Manduria nel 1886. Con decreto del 24 giugno 1888 di Re Umberto I, a suor Clotilde, su segnalazione dell’Amministrazione municipale dell’epoca, fu conferita la medaglia d’argento ed attestazioni di benemerenza per la salute pubblica.