La regia di quest’edizione del “Rito dei Santi”, con il sottotitolo “...Storia, Memoria, Identità...”, è stata curata da Alfredo Traversa, ideatore del Teatro della Fede in Puglia
Torna il “Rito dei Santi” che, giunto alla diciassettesima edizione, è uno dei principali eventi della Pro Loco di Fragagnano: la manifestazione si terrà, alle ore 19 di sabato 16 marzo, nella sala convegni del Palazzo Marchesale di Fragagnano, ingresso libero e gratuito.
La manifestazione si colloca nell'ambito dell'Anno delle radici italiane nel mondo, iniziativa del Ministero del Turismo e dell'Enit per promuovere nel 2024 il “Turismo delle radici”, ovvero la riscoperta delle proprie radici e dell'autenticità dei luoghi, fattori in grado di restituire al “turista di ritorno” le tradizioni, la cultura, la costruzione della propria storia familiare.
La regia di quest’edizione del “Rito dei Santi”, con il sottotitolo “...Storia, Memoria, Identità...”, è stata curata da Alfredo Traversa, ideatore del Teatro della Fede in Puglia.
Come tradizione vuole, per rappresentare il rito viene allestito una sorta di altare attorno al quale si dispongono i convenuti, da tre a tredici, comunque in numero dispari, richiamando così l’Ultima Cena. Dopo aver recitato una preghiera, i Santi danno inizio al pranzo. San Giuseppe siede a capotavola ed ha il posto contrassegnato da un bastone fiorito, simbolo del miracolo grazie al quale fu prescelto per essere lo sposo di Maria.
Alla sua destra, siede la Madonna, alla sua sinistra Gesù Bambino e, poi, di seguito tutti gli altri. San Giuseppe dà il via al pranzo battendo un colpo di bastone sul pavimento e, battendo la forchetta sul bordo del piatto, scandisce l’alternarsi delle tredici pietanze, tutte allusive ad arcaiche simbologie apotropaiche. Sulla mensa primeggiano i bucatini con la mollica di pane, la massa, i ceci, i fagioli e le fave, il baccalà, i carciofi, i cavolfiori fritti, le arance e “li cartiddati“. Immancabili sono i lampascioni, le cipolline selvatiche tipiche della cucina locale, e il pesce fritto. Un posto di rilievo è riservato al pane che, diviso e consumato, è il simbolo della comunità, veicolo di comunicazione tra individui e di comunione con il divino.
Annunciando la manifestazione Nunzia Digiacomo, presidente della Pro Loco Fragagnano, ha spiegato che «le origini e il senso profondo del “Rito dei Santi” affondano in una antichissima tradizione che, rinnovandosi di generazione in generazione, parla di unione e di convivialità, di una fede autentica da riscoprire, ricordandoci che ciò che si ha deve essere diviso e condiviso, un rito celebrato in un periodo che, con l’avvicinarsi dell’equinozio di primavera, segna il risveglio della natura dopo il torpore invernale».
«In particolare le origini di tale rituale – ha poi detto Nunzia Digiacomo – sono da ricercarsi nei riti ancestrali delle società rurali, legati al ciclo di morte e rinascita della natura, nei Saturnali romani, nelle tavole che nel Medioevo i signori feudali imbandivano per i poveri e, ancora, nella liturgia tramandata dai monaci basiliani».
«Non vanno tralasciate anche le tradizioni delle comunità arbereshe – ha concluso Nunzia Digiacomo – che, nel giorno di San Giuseppe, celebravano l’Arcipurcim o festa dell’Arziburo, un banchetto collettivo tra famiglie dello stesso ceppo e, delle comunità ebraiche che festeggiavano il Tubishevàt, il Capodanno degli alberi, con un pasto di quindici varietà di frutta».
L’edizione 2024 del “Rito dei Santi” gode del patrocinio del Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, concesso con decreto n.676 del 20.02.2024, del Comune di Fragagnano e vede la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura, nella persona di Lucia Traetta, del G.A.L. Terre del Primitivo, dell'Associazione Turismo delle Radici Taranto e provincia, di Unpli Puglia e di Salento delle Murge.