venerdì 22 novembre 2024


18/03/2024 07:23:11 - Manduria - Attualità

Nostradamus e la cattedrale di Notre Dame, Manduria dai Borbone all’unità d’Italia: pagine di lotta al brigantaggio e Archeologia e territorio: tra Manduria e il mare le tematiche trattate

Proseguono le attività del centro di formazione permanente “Plinio il Vecchio”. Settimana dopo settimana, diverse sono le interessanti relazioni di studiosi ed operatori culturali cittadini. Questo il sunto delle tre relazioni dell’ultima settimana.

Mercoledì 13 marzo: arch. Caterina ARNO’ “Nostradamus e la Cattedrale di Notre Dame”.

Ubicata nella parte orientale, nel cuore della capitale francese rappresenta una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo. In base alla Legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905, l'edificio è proprietà dello Stato francese, come tutte le chiese costruite  dal Regno di Francia, e il suo utilizzo è assegnato alla Chiesa cattolica.

La costruzione della nuova cattedrale iniziò nel 1163 e  pare sia stata terminata, definitivamente nel 1250.

La struttura, a cinque navate con doppio deambulatorio intorno all'abside, venne portata a termine nel 1182.Successivamente con altri lavori si arrivò al 1250.

La cattedrale ha visto al suo attivo molte vicissitudini. L’ultima in ordine di tempo è stato l’incendio, tra il 15 ed il 16 aprile 2019, che ha completamente distrutto, per fortuna, tutto il tetto ed attualmente è in fase di restauro.

Si dice che Nostradamun in una sua quartina delle Centurie, abbia previsto tale evento. L'astrologa britannica Jessica Adams ha diffuso una quartina del veggente: «La testa di Ariete, Giove e Saturno. Dio eterno, quali cambiamenti ci aspettano? Dopo un lungo secolo il male ritornerà. Francia e Italia, quali emozioni subirete?».

Giovedì 14 marzo: avv.  G. Pio CAPOGROSSO “Manduria dai Borbone all’unità d’Italia: pagine di lotta al brigantaggio”

Il relatore ha iniziato soffermandosi su un episodio di lotta al brigantaggio svoltosi nella nostra città il 2 dicembre del 1863 che, secondo una versione, definita “nostrana”, avrebbe avuto ad oggetto la cattura del brigante Cosimo Mazzeo (alias “Pizzichicchio”).

Secondo una voce raccolta da Michele Greco secondo cui l’arresto del capobanda sarebbe stato eseguito a Manduria, dalla Guardia Nazionale guidata dal maggiore Vespasiano Schiavoni.

Cosimo Mazzeo, soldato sbandato del disciolto esercito borbonico, simise  a capo di una agguerrita comitiva di briganti e  fu autore di varie scorrerie ed azioni di guerriglia nel territorio della provincia di Taranto e in una parte di quello della provincia di Brindisi

La sua banda operò anche nella zona di Manduria, rendendosi responsabile di gravi fatti di sangue quali l’uccisione, per rappresaglia, di Pasquale Tarantino, milite della Guardia Nazionale eproprietario della masseria Palombara, avvenuta sulla strada Manduria- Oria il 28 aprile 1862, e di Agostino ed Achille Primiceri , Filippo Scialpi, della Guardia Nazionale, in località Còrnula, tra Manduria e Maruggio, il 10 ottobre dello stesso anno.

Nel novembre successivo ebbe luogo un intenso conflitto a fuoco con la Guardia Nazionale di Manduria nei dintorni di San Pietro in Bevagna.

La disfatta della banda di rivoltosi, avvenne il 16 giugno 1863 ad opera di una colonna mobile composta dai Carabinieri a piedi e a cavallo, elementi del Reggimento Cavalleggeri di Saluzzo e della GuardiaNazionale di Massafra e di Grottaglie. La formazione, comandata dal capitano dei Carabinieri Francesco Allisio affrontò la banda di briganti, forte di circa 37 uomini, nei pressi della masseria Belmonte, tra Crispiano e Martina Franca. Nonostante il successo dell’operazione, che portò al quasi totale annientamento della banda di rivoltosi, gli scampati furono, invece fucilati, Pizzichicchio riuscì a fuggire, sottraendosi la cattura anche nel corso del successivo scontro armato del 30 dicembre 1863, avvenuto nel bosco di S. Antonio, vicino Noci.

Il cerchio intorno al capo brigante si strinse definitivamente ed egli fu catturato il 4 gennaio 1864, da una pattuglia di Carabinieri Reali e militi della Guardia Nazionale, in una masseria nel territorio di Martina Franca. Condotto prigioniero a Potenza, fu giudicato, in applicazione della legge Pica, dal Tribunale Militare e fucilato, a soli ventisette anni, il 28 novembre 1864.

Ha poi parlato della situazione del brigantaggio che si ebbe nella zona di Manduria accennando alle vicende di un capo brigante soprannominato “Volpe” ed a un “collaboratore di giustizia” un tale Arcangelo Marinaro, che contribuì alla cattura di questo temutissimo brigante.

Venerdì 15 marzo: dr. Paride Tarentini: “Archeologia e territorio: tra Manduria e il mare – Parte IIª - epoca greca e messapica.

Dopo un breve riepilogo dell’incontro precedente sul Paleolitico e Neolitico che insieme al Mesolitico costituiscono l’Età della Pietra e caratterizzati dall’utilizzazione della pietra per la realizzazione dei primi utensili e armi ha accennato al evoluzione dell’ l'uomo di Neandertal in Homo Sapiens.

Ha introdotto l’argomento del giorno parlando della Iapigia, (la Puglia odierna) che comprendeva la Daunia (l’attuale territorio della provincia di Foggia), la Peucezia (Puglia centrale) e della Messapia (Penisola salentina);

Nelle epoche successive vi fu la “colonizzazione” da parte dei Greci in particolare la zona di Taranto (Taras), la cui area pianeggiante, racchiusa dall’arco delle colline joniche, comprende quello che a, all’epoca, rappresentava la chora jonico-tarantina, tracciando un ideale semicerchio, l’area si può considerare delimitata dai comuni di Massafra, Crispiano, Montemesola, Grottaglie, San Marzano di San Giuseppe, Sava e Maruggio. (Magna Grecia tarantina) le cui testimonianze sono disseminate un po’ dovunque: dal sito archeologico di Satùro, nella Marina di Leporano, a quello di Pezza Petrosa, tra Grottaglie e Villa Castelli; dal Tempio di Dioniso di Pulsano all’insediamento di Torre Castelluccia, presso il Lido Silvana, nella Marina di Pulsano; dalle necropoli di Monte Sant’Elia, a San Giorgio Jonico, a quelle di Monteiasi e Lizzano; dalle monete di Carosino e Fragagnano ai ritrovamenti di Maruggio, Massafra e Sava, ecc..

Ha precisato che nessuna penetrazione culturale della parte greca riuscì a penetrare nell’area messapica a meno di qualche usanza cultuale come Demetra. Ha poi parlato di tutti gli insediamenti della Magna Grecia che erano posti in difesa di Taranto, soprattutto nella parte del mare che unitamente alla cornice della Murgia Tarantina, costituivano un vero e proprio baluardo difensivo di Taranto. A seguire ha illustrato alcuni insediamenti messapici come, Manduria, Oria, Castelli.Ha concluso mostrando alcuni reperti del periodo considerato.

Questo il programma della prossima settimana, in cui riprende il ciclo degli incontri sul tema “Incontro con le Istituzioni”

19 marzo: dr. Gregorio Pecoraro: Incontro con le Istituzione “Ruolo e competenze del Sindaco: struttura dell’Amministrazione. L’incontro che si terra alle ore 16,30 presso il Palazzo delle Servite

20 marzo: dr.ssa Gabriella Andrisano: “Il sono e i sogni – Parte II”

21 marzo: dr. Clemente Magliola: “Dal concetto di giardino al giardino contemporaneo”;

22 marzo: prof. Giovanni Sammarco: “La fragilità umana e la Consolatio ad Marciam – Parte II”











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