L’incontro con gli studenti e il personale docente dell’istituto “E. Maiorana”
Il consorzio BR/4, con il suo presidente Antonio Calabrese e l’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia) della provincia di Brindisi, continuano la loro azione, uniti, per combattere le false credenze, lo stigma verso chi soffre di epilessia, una malattia che con farmaci adatti, nella maggior parte dei casi si può gestire e qualche volta addirittura sconfiggere, ma che comunque lascia delle sequele sul piano sociale, con discriminazioni in vari ambiti che vanno dal lavoro, allo sport, alla scuola. Proprio nella scuola, l’AICE della provincia di Brindisi e il consorzio ATS BR/4, forti del protocollo d’intesa stipulato, hanno tenuto un evento informativo, questa volta rivolto ai ragazzi del biennio dell’istituto E. Maiorana, istituto scolastico all’avanguardia non solo sul piano della tecnologia avanzata, ma anche attento e sensibile verso queste tematiche, impegnato anch’esso nello sconfiggere le discriminazioni che questa malattia lascia dietro di se.
Il dirigente dell’istituto E. Maiorana Salvatore Giuliano ha voluto questo incontro tenuto dalla neurologa pediatrica Elia Marisa, che, alla presenza di attenti e interessati studenti, dei docenti accompagnatori, del personale scolastico e di alcuni genitori (alcuni venuti anche da paesi vicini), ha illustrato al partecipe uditorio i sintomi della malattia, la gestione di una crisi epilettica in ambito scolastico, e del come rendersi utile in caso un proprio/a compagno/a abbia un attacco epilettico.
I ragazzi sono stati molto attenti ed hanno rivolto molte domande alla dott.ssa Elia che ha soddisfatto i loro dubbi, le loro perplessità le loro curiosità. Molte volte si parla dei giovani di oggi in maniera negativa, disinteressati a tutto, ma quanto abbiamo visto e sentito oggi ci da speranza per il futuro, hanno affermato all’unisono il dott. Calabrese presidente del Consorzio BR/4, la Ppresidente dell’AICE Maniglio Daniela, la dott. Elia e i vari docenti presenti, che hanno anche detto che bisogna continuare su questa strada, cercando di lavorare in rete.