Richiesta maggiore attenzioni per il nosocomio di Castellaneta
Si è svolta sabato scorso la conferenza stampa organizzata dalla Cia, dai consiglieri del centro-sinistra e dal comitato pro-ospedale, sulle condizioni di abbandono dell’ospedale di Castellaneta.
All'iniziativa, svoltasi presso la sala della libreria Nominae Rosae, hanno partecipato il sen. Rocco Loreto, Franco Catapano (vicepresidente Cia Puglia), Michele D'Ambrosio (consigliere comunale) e Basilio Solazzo (portavoce del comitato pro-ospedale); in sala erano presenti numerosi cittadini, giornalisti e Vito Rubino (presidente della Cia Comprensorio Occidentale).
Nell'introduzione il sen. Rocco Loreto ha evidenziato la volontà di voler contribuire a risolvere la questione abbandono dell’ospedale di Castellaneta, tant'è che per la prima volta nella sua storia politica aderisce ad una iniziativa bipartisan del Comune di Castellaneta.
Non è possibile – ha proseguito Loreto – affrontare la questione accontentandosi di qualche scampolo di bieco clientelismo così come è stato fatto fin’ora: l'ospedale, nonostante sia stato inaugurato diverse volte a distanzi di pochi anni, adesso rischia il depotenziamento in quanto oltre venti validi professionisti sono andati via.
Nel corso della conferenza stampa è stato evidenziato che già nell'era Fitto, poi confermato da Vendola, l'ospedale di Castellaneta è stato definito intermedio, poiché serve un bacino di utenza pari a 130 mila abitanti, quindi si chiede il rispetto del piano ospedaliero, che prevede investimenti per potenziare la struttura. La Tac ancora in uso è stata acquistata nel 1980 ma è ubicata nel vecchio ospedale così come la risonanza magnetica e le cucine.
Secondo Loreto lo stato abbandono dell'ospedale di Castellaneta coincide con una data successiva ad un’assemblea svoltasi nell'auditorium comunale nel 2007, alla quale partecipò l'attuale direttore generale che, pur dichiarando all'assemblea di avere fretta di andare via, si intrattenne fuori per circa due ore in una discussione animata con un attuale consigliere regionale.
È intervenuto poi Basilio Solazzo, portavoce del Comitato che raggruppa diverse associazioni di Castellaneta e Laterza e volontario del 118, il quale ha avuto parole dure anche nei confronti del presidente Vendola, il quale non fa nulla per ridurre i viaggi della speranza, anzi favorisce la sanità privata con altri soldi e il caso dell'ospedale San Raffaele ne è l’esempio più lampante. Solazzo ha proseguito sostenendo che le assunzioni sono state fatte in maniera clientelare, prima gli inservienti, poi gli infermieri e successivamente i medici. In relazione alle disfunzione dell’ospedale e per la riapertura dell’UTIC, nei giorni scorsi è stato consegnato, al presidente Vendola e agli assessori Fiore e Pelillo, un dossier con la raccolta di firme e diversi articoli di stampa.
È intervenuto poi Franco Catapano, vicepresidente Cia Puglia, il quale ha sottolineato le motivazioni che hanno spinto la Cia ad aderire al comitato promotore per difendere e rilanciare l'ospedale di Castellaneta.
"La nostra organizzazione – ha evidenziato Catapano – in questo territorio è molto attiva e svolge anche iniziative e progetti sociali per migliorare la qualità della vita di migliaia di iscritti e cittadini che si rivolgono alle nostre sedi di Castellaneta, Ginosa, Laterza, Palagianello, Palagiano, Massafra e Mottola. Pertanto siamo sensibili e interessati al futuro dell'ospedale di Castellaneta. Le esagerazioni politiche prima e lo stato di abbandono poi hanno leso l'immagine del nosocomio di Castellaneta, ciò ha alimentato un sentimento di sfiducia che causa un forte flusso di mobilità passiva verso gli ospedali di Matera e Acquaviva pur avendo a pochissimi chilometri una struttura di grandi dimensioni. Riteniamo necessario una mobilitazione dei cittadini e delle associazioni affinché si vigili sui mali che affliggono la sanità jonica e l'ospedale di Castellaneta, quali: il dirigismo, cioè nomine e scelte calate dal di fuori con logiche "baricentriche"; il tecnicismo, cioè scelte fredde e finanziarie che non tengono conto della posizione geografica e delle caratteristiche del territorio; il consenso politico, che invade l'ambito sanitario mortificando competenze e meriti al solo scopo di acquisire clientele politiche.
“Continueremo a vigilare e a batterci – ha concluso Catapano – contro le distorsioni e le falle del sistema sanitario".
L'ultimo intervento è stato del consigliere comunale del centro sinistra Michele D'Ambrosio che ha evidenziato quanto accaduto alcuni giorni fa circa il trasferimento immotivato del primario di cardiologia dott. Scarcia; tale trasferimento è stato fatto a distanza di tre anni dai tragici eventi dell'UTIC e non subito, per cui viene il sospetto che sia stato fatto per il capriccio di qualcuno. Peraltro Scarcia fu il primo a capire quanto stava accadendo e che dalle bocchette usciva protossido di azoto. Tutto ciò ci preoccupa molto poiché in futuro potrà curarsi solo chi ha soldi per andare nelle strutture private, perché quelle pubbliche in questo modo vengono smantellate.
Si è conclusa poi con qualche domanda fatta dai giornalisti la conferenza stampa, con la speranza che coloro i quali dovranno assumere le decisioni tengano presente le istanze che vengono dalle base, comunque saremo vigili ed attenti agli sviluppi dell’intera vicenda.