Prima il divorzio con figli a carico, poi la malattia del figlio minore e un investimento sfortunato. A sostenere la donna è stata Legge3.it, che ha ottenuto lo stralcio del 94,4 % del debito
Tornare a respirare dopo oltre 20 anni di incubo. È quanto è accaduto ad una donna che si è vista stralciare dal Tribunale di Bari il 94,4 % del debito che aveva contratto negli anni per far fronte alle necessità della sua famiglia. Ad assisterla in aula sono stati gli specialisti di Legge3.it, organizzazione fondata da Gianmario Bertollo e la Maria Sole Pavan, che da anni aiuta privati e imprenditori ad uscire da situazioni di sovraindebitamento.
Tutto ebbe inizio nel 1999, quando la donna si separa e lascia la casa coniugale insieme ai due figli minori. La donna si trova in una situazione economica critica, e va a vivere in una piccola casa di proprietà della madre. Ma le brutte notizie non sono finite, e poco dopo arriva la diagnosi di autismo per il figlio più piccolo. L’assegno dell’INPS non è sufficiente a coprire cure ed assistenza, e l’ex marito le dà poco più di 150 euro al mese. La donna è costretta a chiedere dei prestiti personali per far fronte alle spese.
Nel 2009 chiede un mutuo per l’acquisto di una casa ad uso investimento, ma quando gli inquilini smettono di pagare l’affitto, lei non riesce più a pagare le rate del mutuo. Nel 2018 la casa finisce all’asta, ma da quella vendita si ricava troppo poco per saldare tutto e si trova sulle spalle un debito di quasi 185 mila euro. Impossibile restituire una simile somma continuando a dare una vita dignitosa ai suoi figli. Decide, allora, di chiedere aiuto a Legge3.it, di cui aveva letto di molti casi di successo simili al suo.
I professionisti di Legge3.it hanno portato il caso presso il Tribunale di Bari, dove il giudice, dopo aver verificato che fossero presenti i requisiti di eleggibilità per accedere alle procedure previste dalla legge 3 del 2012 e dal codice della crisi, ha disposto lo stralcio di quasi tutta la somma, a fronte di un piano di rientro che fosse realmente sostenibile dalla donna, che per i prossimi tre anni pagherà 266 € al mese.
“Questa storia mi ha molto toccato emotivamente – ha commentato commosso Gianmario Bertollo. – Anche io sono stato costretto a contrarre debiti per le spese mediche di mio figlio, anche io sono caduto nel baratro dei debiti, sentendomi solo, scoraggiato, sconfitto. Dal buio, però, si può riemergere, lo Stato ha messo a nostra disposizione degli strumenti importanti per tornare a vivere. Io ne sono la dimostrazione e mi auguro che questa donna e i suoi figli abbiano un nuovo inizio, più sereno e felice degli anni passati”.