venerdě 29 novembre 2024


15/07/2010 09:00:05 - Provincia di Taranto - Politica

L’Udc: Doveva essere presidente del Consiglio

 
Giuseppe Tarantino torna in Consiglio provinciale. Ma dal salone degli Stemmi il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, deve prendere atto di molti altri elementi politici. Tra questi, il rapporto con l’Udc e i malumori provenienti dallo stesso Pd sfociati nella proroga concessa a Taranto Isolaverde.
   Si diceva prima del rapporto con i centristi dell’Udc, alleati che in quest’ultima fase hanno spesso puntato i piedi. Ed, in effetti... ieri il Consiglio ha dato il via libera con 17 «sì» (centrosinistra più AT6) e 8 astenuti (Udc e Pdl) al ritorno tra i banchi consiliari di Tarantino. Ma perché mai l’Udc si è astenuto? I centristi, guidati da MImmo Lariccia, volevano che Tarantino tornasse al posto di presidenza del consiglio. «Il Consiglio di Stato - osserva Lariccia - ci impone di ripristinare lo status quo ante (dal latino, la situazione precedente, ndr) e, quindi, Tarantino deve tonare a fare il presidente della massima assise». Tesi questa sostenuta , con forza, dai consiglieri del centrodestra che hanno chiesto «come mai non si proceda dopo il reintegro in aula di Tarantino immediatamente all’elezione del presidente del Consiglio». Tanto basta per far parlare a Gigi Laterza di «precarietà amministrativa, precarietà del consiglio, precarietà di legalità».
   Mino Borraccino (Csp) annusa il pericolo, comprende la manovra avvolgente del centrodestra e alza uno steccato alludendo a tentativi di speculazione «per mettere in difficoltà la maggioranza» poi Giu - seppe Turco (Pd) prima osserva che «dobbiamo reintegrare subito Tarantino in Consiglio e poi eleggerlo presidente» e successivamente sottolinea che «non approverò alcun atto se il presidente del consiglio non sarà Tarantino». A quel punto, il presidente Florido chiede la parola ed interviene in maniera vibrante invitando tutti «a non confondere quella che è una situazione tecnica con una politica. La politica, qui non c’entra. Tarantino sarà il presidente del Consiglio provinciale ma prima abbiamo la necessità di avere qualche chiarimento. E poi, scusatemi - osserva il presidente - mi dovrò pure difendere dalla diffida presentata dall’avvocato della persona che noi dovremmo eleggere presidente del Consiglio?». Tarantino, in effetti, con una diffida aveva chiesto di essere reintegrato direttamente come presidente del Consiglio. «Chiederemo - assicura Florido - un parere. Abbiamo la necessità di confrontarci e di avere dei chiarimenti». Tarantino, appena entrato in aula, assicura di aver «presentato quella diffida solo perché   stranamente all’ufficio Protocollo della Provincia non è mai pervenuta la raccomandata dal Consiglio di Stato. Chissà perché...». E certo questa diffida ha creato qualche ostacolo nel rapporto tra Florido e i centristi. Poi, il voto. Il centrodestra non ci sta. Esce dall’aula e Florido tuona: «Mi dispiace che ve ne andiate prima della delibera sulla proroga a Taranto Isolaverde. Delibera che riguarda 272 lavoratori».
Tamburrano controbatte: «La verità è un’altra: voi volete rinviare l’elezione del presidente sino a quando non si conosce l’esito del ricorso che Angelo Venneri sta presentando in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato».
   Poi il Consiglio procede con il via libera ad una variazione di bilancio di 1 milione 250mila euro per onorare un debito fuori bilancio. Debito riveniente da   una sentenza che ha condannato la Provincia a pagare l’impresa che aveva eseguito i lavori in una scuola di Sava. E questo ha fatto scatenare alcune polemiche interne alla maggioranza (Francesco Massaro, Pd) che ha chiesto di accertare le responsabilità del dirigente. Sul punto, si sono astenuti i gruppi di Udc ed AT6.
Poi, infine, il voto sulla proroga di sei mesi concessa a Taranto Isolaverde. Francesco Massaro (Pd) abbandona l’aula «in considerazione del parere negativo espresso dal dirigente». In realtà, il parere dell’avvocato Stefano Semeraro era negativo nella parte in cui si sottolineava che «Taranto Isolaverde aveva ottenuto già una proroga» ma evidenziava che «anche se si fosse fatta la gara comunque sarebbero trascorsi sei mesi».
 










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