sabato 23 novembre 2024


31/05/2024 16:16:01 - Avetrana - Attualitą

Parla di amore, follie, della voglia matta di litigare dopo qualche drink in più e soprattutto di ribellarsi alle ingiustizie. Esce in distribuzione con Sony dopo la vittoria nel contest “Rising voice”, ideato dalla discografica Maria Totaro

Si intitola “Notizie stupide del telegiornale” ed è il primo singolo dell’artista avetranese Virginia Carluccio, in arte Kiki.

«“Notizie stupide del telegiornale” nasce da un motivetto che un giorno avevo in testa: “Mi fa male, mi fa male”» racconta Virginia. «Inizialmente lo cantavo con una certa nostalgia molto trasportata dalla tristezza.

Poi mi sono detta: “Parliamo tutti del male allo stesso modo, come se il dolore fosse solo una cosa negativa”.

Così ho deciso di dare un po’ di movimento, non solo alla canzone ma anche alle giornate tristi, cantando di ciò che mi fa male con tutta la mia cazzimma».

Mi fa male male male

Mi fa male male male

Stare qui ad aspettare di poter dimenticare

Che fa male male male

Mi fa male male male

Stare qui ad ascoltare notizie stupide del telegiornale” il ritornello del suo brano.

«Il ritornello nasconde un significato ben preciso, volutamente velato da una semplice allusione. Penso che tutti noi, da bambini, siamo stati obbligati ad ascoltare notizie stupide del telegiornale invece di vedere il nostro cartone animato preferito alla Tv. Nella vita da adulti non è cambiato molto.

Siamo ancora obbligati ad ascoltare, ascoltare ciò che hanno da dire gli altri su di noi e ad aspettare che decidano loro al posto nostro.

“Notizie stupide del telegiornale” parla di amore, follie, quella voglia matta di litigare dopo qualche drink in più e soprattutto di rompere il naso alle ingiustizie.

Spero che i ragazzi che ascoltino questo brano siano spronati a ballare sui problemi, rivolgendo al male un sorriso sfrontato».

Poi Virginia Carluccio si presenta. Ha 22 anni e inizialmente aveva scelto come nome d’arte “Jesus”.

Si definisce nata appassionata alla musica: fin da quando ha ricordo, per lei è una migliore amica, una distrazione ma soprattutto uno sfogo alla propria creatività.

Infatti, da bambina era nota alla sua famiglia per i suoi teatrini e palcoscenici creati in casa dove si esibiva con canzoni e balletti del tutto inventati.

Dopo la morte del padre e il trasferimento dalla Sicilia ad un piccolo paesino della Puglia, Avetrana, accantona il sogno della musica e il desiderio di iniziare ad intraprendere un percorso di studio nel canto.

Nonostante tutto, si invaghisce ancora di più della musica quando le viene regalato il primo lettore mp3 che riempie da subito di canzoni di ogni genere, passando così la fine dell’infanzia accompagnata da esso.

Lei descrive la musica come un modo per scappare da una realtà a cui non si è mai sentita di appartenere, racconta infatti di entrare in una dimensione in cui è perfettamente centrale e valorizzata ogni qual volta inizi a cantare o semplicemente metta delle cuffie all’orecchio.

Passa anni a cantare nella sua cameretta, ma nessuno, al di fuori della sua casa, conosce la sua voce, che non riesce a far uscire davanti agli altri a causa della timidezza e dell’insicurezza che la fermeranno fino all’età di 13 anni.

Difatti un giorno sua madre e sua sorella la portano con l’inganno da una vocal coach ,affermando che un talento come il suo non vada sprecato. Sebbene la prima lezione passi con pianti e paura di cantare, alla fine inizia un percorso di studi durato 9 anni e ancora in proseguimento.

Durante l’adolescenza subisce bullismo da cui poi derivano disturbi alimentari e crisi di ansia che riesce a superare con la terapia.

Alla ricerca della tranquillità si aggrappa con tutta sé stessa alla musica ed inizia a scrivere canzoni nel periodo della quarantena, dopo la rottura dolorosa di una relazione, capendo non solo di amare interpretare ma anche scrivere.

Dopo essere risultata idonea ma non ammessa al conservatorio di Taranto, decide a 19 anni di partire in Erasmus in Francia e abbandonare la strada del canto.

Un anno fa ha deciso di rimettersi in gioco, spronata dalla madre con cui condivide la stessa passione e dunque riprende il microfono in mano.

A 22 anni, Virginia, con la sua personalità empatica e un po' bizzarra, è arrivata alla consapevolezza che, vada come vada, non deve smettere mai di cantare.

«La musica mi ha dato tanto e spero di restituirle almeno il doppio. Voglio aiutare il prossimo con la mia musica. Voglio cantare e scrivere canzoni, essere una custode di cuori, cuori che si rispecchino nella mia voce. Come le voci di altri artisti hanno fatto con me».

«Il nome d’arte, Kiki, viene cambiato dalla manager dell’artista con il suo consenso dopo i casting di Xfactor, un casting provocatorio dove purtroppo in Italia non si ascolta» scrive di Virginia il suo ufficio stampa. «Ma si guarda se sei grassa, se ti chiami  Jesus … Se ti è morto di recente qualcuno… Ti colpiscono l’anima senza sapere chi sei cosa hai passato. Ti mandano a casa come un pacco senza nemmeno aver ascoltato la tua voce»

Virginia ha partecipato nel 2023 ad un contest televisivo vince un contratto con la MMline Production Records.

Il pezzo scritto da Kiki è prodotto da Vittorio Conte Jericho Studios per la MMline Production Records.











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