«Sarebbe troppo chiederti (dopo 7 anni che fai il sindaco, pur senza alcun tipo di impegno socio-politico pregresso) di capire che la Politica non è il luogo degli slogan, ma dei contenuti e che in Politica non esistono i depositari di verità rivelate, ma esistono le opinioni e sui grandi temi bisogna confrontarsi e cercare soluzioni condivise?»
Dal consigliere comunale Gianni Liviano una lettera aperta al sindaco di Taranto Melucci che parte da un negativo dato di fatto: il capoluogo ionico è ultimo, fra tutte le province italiane, per qualità della vita. Ecco il testo.
«“Stiamo seminando la rinascita”», ma purtroppo l’Istat e l’Eurostat, non se ne sono accorte. Infatti, come forse avrai visto, nell’indagine “Quality of life in European cities” voluta dalla commissione europea e commissionata ai due enti citati, purtroppo la nostra città è all’ultimo posto nella qualità della vita. Tutti gli indicatori registrano infatti valori molto negativi: la percezione della propria sicurezza, la qualità dell’ambiente, l’efficienza della giunta comunale.
Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Da quando ci conosciamo, prima io consigliere regionale e tu sindaco e poi io consigliere comunale (candidatomi a tuo sostegno) e tu ancora sindaco, continuo a vederti convinto di essere sempre depositario di verità rilevate. Hai sempre guardato (non solo per tua responsabilità ma per le evidenti colpe di chi te lo ha consentito) alla Politica come se fosse una sorta di azienda personale dove l’amministratore unico decide e i suoi collaboratori eseguono, dimenticando che la Politica è invece il luogo del confronto e della sintesi. Hai pensato che circondarti di signorsi, non sempre capaci, ma sempre ossequiosi, fosse la soluzione migliore. La dinamica che ti ho visto scegliere in questi anni è spesso stata la stessa: accontentare gli interlocutori per tenerli buoni. Mai un confronto di merito, ma sempre la concessione, talvolta di tipo politico, altre di tipo personale, di risposte alle aspettative dei singoli. Ti ho visto in questi anni cambiare miriadi di assessori ragionando spesso su profili non eccelsi e anteponendo i desiderata dei tuoi consiglieri comunali, con cui hai di volta in volta interloquito sulla ripartizione dei ruoli, al bene comune e alla qualità che sarebbe necessaria per costruirlo.
Ti ho visto sempre fare fatica invece a parlare con chi invece ha provato a sottoporti contenuti. Questi, i contenuti, li hai ritenuti argomento riservato a te al tuo capo di gabinetto di turno.
In assenza di un progetto e di un perimetro valoriale, hai di fatto realizzato per molti versi nella tua maggioranza un mercato destinato alla sopravvivenza piuttosto che un progetto politico.
Ti ho visto anche in questi anni alla permanente ricerca di referenti politici (Emiliano, Calenda, Emiliano, Renzi, Fitto, Salvini) che poi di volta in volta hai cambiato, passando dalla cultura industrialista, agli annunci ambientalisti, salvo poi tornare indietro.
Sia chiaro, Sindaco, le tue scelte, se avessero solo un profilo personale, sarebbero fatti tuoi, ma tu sei il Sindaco di questa città e ogni tua scelta (quali assessori mettere, quali vertici alle municipalizzate, che tipo di relazioni avere con governo regionale e nazionale, come affrontare i problemi della città, come spendere le infinite risorse che stanno arrivando a Taranto) non sono solo problemi tuoi. Tutte le scelte che fai hanno delle conseguenze nella vita di tutti i cittadini della nostra città.
Sarebbe troppo chiederti (dopo 7 anni che fai il sindaco, pur senza alcun tipo di impegno socio-politico pregresso) di capire che la Politica non è il luogo degli slogan, ma dei contenuti e che in Politica non esistono i depositari di verità rivelate, ma esistono le opinioni e sui grandi temi bisogna confrontarsi e cercare soluzioni condivise?»
Gianni Liviano