Durante la cerimonia ricordata ancora una volta l’opera dell’indimenticato arciprete a Manduria
Ieri, come da consuetudine, è stata ricordata la figura di don Luigi Neglia, indimenticabile arciprete di Manduria per oltre 42 anni.
L’evento è stato celebrato nel giardino delle Opere Parrocchiali con la celebrazione della S. Messa da parte di don Franco Dinoi, parroco della SS. Trinità, alla presenza del sindaco, della comunità parrocchiale, dei soci dell’associazione “Don Luigi Neglia” e di un folto numero di partecipanti.
Al termine delle Messa è stato scoperto un busto dedicato a don Luigi, opera della scultrice di Villa Castelli Antonia Ricci e donata all’associazione; il basamento è stato realizzato ed anch’esso donato da Massimo Pisello, valente artigiano muratore.
Dopo la benedizione del busto e di tutto il complesso da parte di don Franco, ha preso la parola il presidente, il qual,e salutando e ingraziando la prof.ssa Ricci, della quale ha letto il messaggio di saluto e ringraziamento, e tutti i presenti, ha rimarcato come don Luigi considerasse quel luogo la sua seconda casa. Don Luigi di case ne aveva un bel pò (non di proprietà…): la prima fu la chiesa Madre che, con grandi sacrifici, riportò alla luce con un restauro memorabile; la seconda le Opere Parrocchiali, dove accolse e formò intere generazioni di adulti, giovani e fanciulli, allo spirito evangelico della cristianità, spiritualità, cultura e solidarietà.
Di questo complesso era gelosissimo, Lo metteva a disposizione di tutti che dovevano tenerlo con la massima cura, ma la sera, a qualsiasi ora, le chiavi dovevano essere restituite. Si bussava alla porticina della canonica ed era lui o la sorella Maria, a ricevere le chiavi.
La terza casa fu il “Villaggio del Fanciullo”, costruito grazie alla generosità di Giovanbattista Arnò e dei manduriani, che donò alla congregazione dei Salesiani (lui salesiano nell’anima…) per la formazione e l’avviamento dei giovani al lavoro. Peccato che poi la congregazione dei Salesiani, alcuni anni fa, cedette il tutto alla Curia di Oria, abbandonando definitivamente Manduria.
Il presidente ha poi ricordato che l’effigie di don Luigi campeggia su Manduria, quasi ad indicare il 4 punti cardinali che hanno come centro la chiesa Madre: a nord il busto delle Opere Parrocchiali, ad est il monumento in piazza Neglia, a sud l’ex “Villaggio del Fanciullo” ed a ovest la tomba altare presso il cimitero comunale.
Dopo il saluto del sindaco, la cerimonia ha avuto termine.