venerdì 22 novembre 2024


14/07/2024 06:31:00 - Sava - Cultura

Il paretone costituisce un immenso giacimento di dati inediti dall’alto potenziale archeologico

Si è svolta ieri mattina, nella sala consiliare del Comune di Sava, la presentazione di un rilevante studio archeologico sul paretone, un monumento agrario che ha attirato l'interesse di studiosi italiani e francesi, tanto da essere al centro di un progetto internazionale.

Presenti al tavolo Dario Iaia, deputato della Repubblica Italiana, Gaetano Pichierri, sindaco di Sava e Annalisa Melle, consigliere comunale delegato alla Cultura. A chiarire la portata dell'iniziativa Giovanni Stranieri, docente e ricercatore in Archeologia medievale, Pascale Chevalier, professoressa ordinaria di Archeologia medievale, Mélinda Bizri, ricercatrice in Archeologia medievale, Nadia Saint-Luc, esperta di Archeologia degli elevati, Louis Cagin, muratore a secco (paretaro) professionista e autore di pubblicazioni scientifiche sulla tecnica costruttiva del murare a secco.

"Si tratta di un'occasione importante per Sava perché questi studi potrebbero aprire a nuovi scenari storici e culturali con ricadute positive sul territorio in termini di ricchezza archeologica e di movimento turistico", ha rimarcato l'onorevole Dario Iaia, tra i promotori di questa presentazione.

"Siamo lieti di ospitare questo eccezionale team di ricercatori ed esperti - ha sottolineato il sindaco Pichierri - perché convinti che Sava possiede delle potenzialità ancora inespresse e sulle quali possiamo fare ancora tanto. Investiamo in cultura e siamo certi di non sbagliare perché il futuro di questa terra passa da lì".

Il progetto centrato sul territorio di Sava e comuni limitrofi è stato ideato e diretto proprio da Giovanni Stranieri, ricercatore presso lo stesso laboratorio. Partners dell'iniziativa sono la Soprintendenza archeologica di Taranto, dall'università Jean Monnet Saint-Étienne (Francia), Università del Salento, il Museo dell' Olivo e dell'Olio di Sava, le associazioni Une pierre sur lautre (Taulignan, Francia) e Madre Terra (Sava).

In questa prima fase, inaugurata nel 2023, ricercatori e studenti stanno lavorando sul grande paretone sito ad ovest di Sava, tra le contrade Pasano, Camarda e Aliano. Come le altre grandi costruzioni lineari in pietra a secco ancora presenti nelle campagne delle Murge e del Salento, questo paretone costituisce un immenso giacimento di dati inediti dall’alto potenziale archeologico.

Opportunamente indagate, queste costruzioni restituiscono informazioni inedite sulle varie tipologie di limiti e di confini che esse hanno materializzato e di cui restano l’espressione più duratura. Ogni paretone è, in questo senso, il risultato complesso e la sopravvivenza di divisioni fondiarie successive (latifondo, mezzadria, piccola proprietà), di circoscrizioni amministrative (signorie, diocesi, città, parrocchie), di frontiere culturali, politiche e militari ormai scomparse. Allo stesso tempo, una costruzione a secco è un edificio percorso da interstizi che captano ogni sorta di manufatto, oltre a frammenti vegetali, pollini, animali, che possono essere caratterizzati e datati.

“Di conseguenza - ha spiegato Stranieri - l'analisi archeologica di queste strutture, tenuto conto peraltro della loro presenza massiccia su gran parte del territorio regionale, permette di ricostruire il popolamento vegetale nel passato, l’uso del suolo (pastorizia, cerealicoltura, oleicoltura, cultura promiscua, ecc.) e le evoluzioni climatiche e ambientali, permettendo di superare la forte carenza di altri tipi di fonti e di indizi materiali”.

Questi lavori coniugano obiettivi scientifici, volontà di sensibilizzazione delle comunità locali e promozione del ricchissimo patrimonio rurale in pietra a secco di questo territorio, che Giovanni Stranieri porta da anni alla conoscenza di un pubblico internazionale. Una mostra documentaria e una conferenza sono già state organizzate a Sava l'inverno scorso; seminari e giornate di studio sono previste a partire dall' autunno 2024 in seno alle università coinvolte. A termine, si prevede l'organizzazione nel Salento di un convegno internazionale sull'architettura rurale in pietra a secco come strumento di conoscenza storica e come struttura portante e icona dei paesaggi agrari ad essa associati. 











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