Due avvocati sono di Brindisi; uno di Cellino San Marco
E' di sette arresti e 113 denunce il bilancio di un’operazione della polstrada di Brindisi, che ha smantellato un’organizzazione dedita alle truffe ai danni di alcune compagnie di assicurazioni attraverso falsi incidenti stradali. Tra le persone indagate anche tre avvocati brindisini, che avrebbero fornito assistenza ad alcuni arrestati. In carcere sono finiti Angelo e Luciano Balestra, brindisini di 30 e 29 anni, e Pancrazio Vergari, di 30, di Cellino San Marco; sono invece stati posti ai domiciliari Maurizio Rillo e Angelo Rollo, di 33, Massimo Martucci, di 20, e Gianluca Palma, di 29, tutti di Brindisi.
Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni delle compagnie di assicurazione. La stradale, nel corso di alcuni rilievi per incidenti, ha notato che le auto erano in molte occasioni sempre le stesse e anche le persone coinvolte nei sinistri erano imparentate oppure amici. Si è scoperto che, in alcuni casi, venivano usati veicoli rubati ai quali, però, venivano applicate targhe regolari. L'indagine ha permesso di accertare che con la truffa la banda ha incassato diverse centinaia di migliaia di euro.
Almeno 36 i casi per i quali – secondo l’accusa – è stato dimostrato il raggiro. A capo dell’organizzazione ci sarebbe stato Angelo Balestra: sarebbe stato lui, tra l’altro, a procurare le auto da usare per i finti incidenti stradali e a coordinare tra loro i vari episodi.
Per il procuratore aggiunto di Brindisi, Nicolangelo Ghizzardi, le intercettazioni telefoniche sono state determinanti per l’indagine. Si tratta di “uno strumento – ha detto Ghizzardi – non solo utile all’inchiesta ma indispensabile perchè in grado di permettere la conoscenza dei legami creati tra le persone coinvolte e l’evoluzione della stessa organizzazione nel tempo”.
Per Ghizzardi le intercettazioni telefoniche rappresentano il collante per l’indagine e le responsabilità delle persone coinvolte. “Tutto questo – ha concluso – con la nuova legge in discussione sulle intercettazioni difficilmente sarebbe stato possibile da realizzare”.