Varie opinioni all’interno dei Democratici dopo la mossa di Vendola
«L'autocandidatura di Nichi Vendola è fuori contesto», dice il segretario dei Democratici Pier Luigi Bersani; «In questo modo si mette il carro avanti ai buoi», osserva Massimo D’Alema. E ancora Franco Marini: «di tutto c'è bisogno, meno che di candidarsi per sparigliare».
Sono sono solo gli ultimi, fra i 'big' del Pd, a bocciare esplicitamente o, comunque, ad esprimere forti riserve sull' ipotesi di primarie per la scelta del futuro premier del centrosinistra, lanciata nei giorni scorsi dal governatore della Puglia. Bersani, premettendo che i Democratici vogliono «attrezzare una alternativa a Berlusconi» e che «tutto ciò che porta risorse per una alternativa di governo va bene», ha sottolineato che «aprire una discussione sulle primarie non è utile, al momento», perchè oggi è importante incalzare il governo, «parlare delle sue difficoltà».
Una proposta fuori tempo, rileva D’Alema: «per costruire un’alternativa occorre definire uno schieramento e un programma e dopo – sottolinea l’ex premier – viene il problema della leadership. Se Bersani pone l’accento sulle difficoltà dell’esecutivo, D’Alema parla della necessità di «ripartire da un confronto molto serio sulle alleanze e sul programma di un governo di alternativa» e «solo successivamente» affrontare la questione del leader.
Franco Marini è tranchant: «Quando si voterà per le elezioni politiche il candidato naturale del Pd per la presidenza del Consiglio sarà Pier Luigi Bersani». E ancora: «faccio fatica a comprendere delle voci, che ci sono anche nel Pd, sul fatto che Vendola fa bene, che è il nuovo». «Io non ero affatto entusiasta delle primarie», ma è un fatto che «centinaia di migliaia di elettori hanno dato la fiducia a Bersani».
Intervistato dal 'Manifesto', Massimo Cacciari non fa sconti al presidente pugliese: «Vendola assomiglia in fondo a tutti i leader socialdemocratici europei: grande appeal ideologico in partiti che non formano più classe dirigente nè cultura politica, che sono solo comitati elettorali».
Goffredo Bettini, ex coordinatore del Pd, è fra quei Democratici che non chiudono tutte le porte al leader di Sel. Tuttavia oggi gli consiglia di «mettere in questa fase da parte il tema di una possibile candidatura e di concentrarsi sulle idee». «Poi al momento opportuno – prosegue – si deciderà, nel modo più democratico, chi debba guidare lo schieramento».