giovedì 21 novembre 2024


17/08/2024 17:18:25 - Provincia di Taranto - Cronaca

I poliziotti hanno rinvenuto, addosso all’uomo, la somma di più di 4mila euro suddivise in banconote di vario taglio, quattro carte di debito intestate a due persone diverse, una patente di guida intestata ad un altro soggetto, un bancomat, un assegno bancario di 200 euro, un telefono cellulare, mentre nel veicolo era nascosta, nel vano porta oggetti, la somma di 10.050 euro

  

         La Polizia di Stato ha arrestato un 51enne pluripregiudicato di origini bulgare sul quale pendeva un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari per i reati di riduzione/mantenimento in schiavitù e tratta e commercio di schiavi.

         I Falchi della Squadra Mobile, in collaborazione con la Squadra Mobile di Bari, a seguito di un’accurata attività d’indagine finalizzata al rintraccio del soggetto, sono riusciti a raccogliere indizi tali da far ritenere che lo stesso si nascondesse nel territorio di Castellaneta, utilizzando come nascondiglio una vecchia scuola abbandonata nella periferia del paese.

         Durante un sopralluogo, nelle prime ore del mattino, gli investigatori hanno rintracciato l’uomo appisolato su una rete dismessa all’interno della struttura, mentre all’esterno era parcheggiato il suo furgone.

         A seguito della perquisizione, estesa anche al mezzo, i poliziotti hanno rinvenuto, addosso all’uomo, la somma di più di 4mila euro suddivise in banconote di vario taglio, quattro carte di debito intestate a due persone diverse, una patente di guida intestata ad un altro soggetto, un bancomat, un assegno bancario di 200 euro, un telefono cellulare, mentre nel veicolo era nascosta, nel vano porta oggetti, la somma di 10.050 euro.

         La patente di guida rinvenuta era intestata ad un soggetto diverso ma con la foto del ricercato, a supporto del fatto che il soggetto utilizzava, in base alle circostanze, più nominativi al fine di sottrarsi alla giustizia.

         Al successivo controllo in Banca Dati è emerso, infatti, che l’uomo aveva diversi “alias”.

         Il materiale rinvenuto è stato sequestrato ed il 51enne è stato tratto in arrestato in esecuzione dell'ordinanza e condotto presso la casa circondariale di Taranto, nonché denunciato perché ritenuto presunto responsabile anche del reato di ricettazione.

         Si ribadisce che per l’indagato vige il principio della presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva.











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