Resoconto di una serata esaltante
Il palco dall’accento francese di Battiti Live di Radionorba approda nel salotto buono del barocco italiano, Lecce, e regala ai melomani del pop, 4 ore si musica dal vivo ed in diretta per la terza tappa del tour musicale on the road.
Le sette note declinate all'infinito a piazza Sant'Oronzo, rinunciatario della sua tranquillità per una sera, sotto le stelle, e sullo sfondo di un'immagine da cartolina di una Lecce by night, tra delirio, voglia di divertimento e di trasgressione, via etere ed il tubo catodico.
Protagonista assoluta la musica, nella città del rustico ed il pasticciotto. Cerimonieri e ciceroni, Alan Palmieri e Roberta De Mattheis, marcatori stretti del flash mob alla notte, non prima degli esami, ma post, per esorcizzare la paura, la stanchezza e lo stress, nel wudù collettivo di Lecce e dintorni.
Ricco il carnet degli artisti saliti sul palco, per passarsi la staffetta del tedoforo della musica da hit parade, estate 2010, il meglio dei più gettonati del momento e dei tormentoni sotto la canicola, distinti in noti, notissimi, meno noti, in odore di notorietà e massima celebrità, al confine dello stargate che innesta il loro mito alla realtà di tutti i giorni di quei giovani che li venerano come i guru della loro esistenza.
Veterani e giovani marmotte a confronto sul palco, nel match, nota vs nota, refrain vs refrain, citazione vs
citazione, parola vs parola, per curriculum vitae della discografia nel segno dell'anteprima assoluta, della cover, del dejà vu racchiusi nell'open space dei palazzi d'epoca chiamati a fare da cassa di risonanza: opener, The Sun, una boy band d'apertura che scalda la già sin troppo calda piazza, segue Loredana Errore, la quale ripropone il brano che l'ha resa celebre, “Ragazza occhi cielo”, di Biagio Antonacci.
É poi il turno dei Modà, altra boy band, di Pierdavide Carone, direttamente dal vivaio di Amici, Povia, Paolo Meneguzzi, la presenza straniera di Mads Langer, Max Gazzé, con il suo savoir faire flemmatico, ma deciso.
In coda i pezzi da novanta del momento, che raccolgono i fuochi d'artificio del massimo indice del delirio salentino, Marco Mengoni, protagonista di una performance attesissima, appendice di una vittoria di X
Factor che sembra non finire mai, spesosi sul palco sino a ferirsi, le Vibrazioni, e per finire i Sud Sound System, tutt'uno con la piazza, la lingua, lo slang e la cultura salentina.
L'ultimo incisivo saluto spetta proprio a loro, interpreti del reggae nostrano, “capace di nobilitare la vita della
strada e della gente comune”, come essi stessi dichiarano alla fine della kermesse canora.
Tra le conferme di una manifestazione ormai di successo, una novità: a partire da lunedì, Radionorba avrà una nuova sede radiofonica a Lecce, la quarta dopo quella di Conversano, Roma e Napoli. La radio del Sud cresce, insieme “allu sule, lu mieru, lu mare”, condensati sul palco, il quale diviene l’apoteosi della fibrillazione che si misura nel backstage, in stadio d'assedio nel vero senso della parola da parte di fotografi e fan, disposti a tutto pur di portarsi a casa una reliquia, fosse anche la spazzatura dell'artista lungamente atteso, parabola e metafora di un sogno, che si alimenta insieme a lui, e che solo attraverso lui, sembra avere motivo di avere un senso.
Successi vecchi e nuovi di zecca a portata di pubblico, scatenato, invasato, appassionato, arroventato come le vesuviane della piazza rappresentativa per eccellenza della città, nella lunga notte salentina della musica, fil rouge tra Puglia e Basilicata, dal clima torrido-africano, che affoga nei sali minerali le ultime energie di un'estate infuocata per loro e solo per loro, miti convenuti da ogni dove per dispensare emozioni, regalare serenità, per esaltare la nuova generazione 1000 euro al mese o forse niente, per assicurare qualche certezza in più, per invitare al non abbattersi, per lanciare messaggi costruttivi, per dichiarare bella la vita ovunque e comunque, sulla passerella in cui interagire è d'obbligo, gridare “c'ero anche io” un dovere..
E chissà, se da lassù, anche Sant’Oronzo non abbia gradito lo show anch’egli, con santi e parentado, magari facendo ondeggiare un accendino per il suo cantante preferito, assicurando la sua paterna benedizione giunta copiosa su tutti.
Alla prossima !
Mimmo Palummieri