giovedì 21 novembre 2024


24/10/2024 17:18:51 - Provincia di Taranto - Cronaca

La Sezione Polizia Stradale, congiuntamente al Commissariato Borgo, hanno rilevato diverse violazioni di carattere penale in materia di gestione di rifiuti pericolosi, tanto che il titolare dell’attività commerciale, conseguentemente, è stato deferito all’autorità giudiziaria competente, mentre i locali adibiti ad officina meccanica sono stati posti sotto sequestro

La Polizia di Stato, nell’ambito dei controlli periodici finalizzati a contrastare il fenomeno dello smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e monitore le attività di autoriparazioni sprovviste delle necessarie autorizzazioni previste per legge, hanno individuato un locale, ubicato nel Comune di Pulsano, adibito come centro di raccolta illegale di rifiuti pericolosi.

In particolare, la Sezione Polizia Stradale, congiuntamente al Commissariato Borgo, hanno rilevato diverse violazioni di carattere penale in materia di gestione di rifiuti pericolosi, tanto che il titolare dell’attività commerciale, conseguentemente, è stato deferito all’autorità giudiziaria competente, mentre i locali adibiti ad officina meccanica sono stati posti sotto sequestro.

Durante l’ispezione è emerso che diversi rifiuti provenienti dall’attività di autoriparazione erano sparsi all’interno del locale: alcuni depositati direttamente a terra, altri in contenitori di fortuna e comunque non idonei a contenere rifiuti privi di codici identificativi C.E.R., oltre a pezzi di auto e moto usati e veicoli in disuso.

All’interno dei locali, sono stati individuati diversi fusti contenenti oli esausti e sei batterie auto, due vaschette contenenti olio esausto, due contenitori in plastica contenenti stracci sporchi, 13 latte di olio esausto, cinque latte di benzina ed altro.

Durante il sopralluogo, personale specializzato dell’Enel ha riscontrato anche la manomissione del contatore di energia elettrica, che consentiva all’esercizio commerciale un approvvigionamento fraudolento di energia.

L’intera officina, compresa l’area ove erano accatastate le scocche delle autovetture, è stata posta sotto sequestro con l’apposizione dei sigilli.

Per l’indagato vige la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva.











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