Nel periodo della Festa della Birra, a Porto Cesareo i commercianti vedono crollare gli incassi
Meditate, gente, meditate. Perché la polemica estiva corre sul filo del grado alcolico: Leverano, paese federiciano aggrappato solidamente all'entroterra salentino e al suo frizzantissimo sindaco Cosimo Durante, rivendica il ruolo di polo estivo di attrazione grazie ad un dinamismo politico e sociale eccezionale.
Porto Cesareo, località elevata dal Signore a paradiso naturale, altera come una anziana aristocratica ritiene che nessuno, men che meno un paese del territorio interno, possa scalzarla dal trono cui è assisa da decenni: quello di regina dell'estate salentina.
Oggetto dell'acceso contendere è una rinomata fiera della birra che si svolge a Leverano dal tre all'otto di agosto. Una enorme fiera della bollicina alcolica che interpreta le nuove tendenze del bere mediterraneo, sempre più incline ad includere nel solco della tradizione la tradizione nordica della birra coniugata in cento modi diversi: bianca, cruda, doppio malto, rossa nera e chi più ne ha più ne metta. Alfiere della manifestazione è il vulcanico Durante che sostiene e sposa la causa di Maurizio Zecca, patròn della manifestazione in quanto importatore principe della bionda bevanda e fornitore di migliaia di esercizi con la sua ditta, la Mebimport.
A Porto Cesareo non sono, però, contenti: cala troppo il locale Pil in questa fatidica settimana. Così i commercianti si sono coagulati intorno a Stefano De Maglio, commercialista e presidente di una associazione che tiene insieme la categoria. Che è, appunto, categorico: «Invitiamo tutti a bere responsabilmente, soprattutto i turisti, e nel farlo chiediamo di brindare con un bicchiere di buon vino rosso del Salento o con una bella bevanda fresca a base di frutta. In alternativa - continua De Maglio - qualche giorno di sana astensione dal bere birra potrebbe far bene a tutti».
I motivi della clamorosa protesta sono tutti da ricercare nella «desertificazione» percepita, ogni anno che passa, dai commercianti cesarini: «Qui si campa di turismo - dice De Maglio - e siamo tenuti a difendere il commercio cesarino che si vede sottratti migliaia di turisti. Luigina della pizzeria Da Antimo, Cosimo Parente di Poldo, Felix di Felice Indirli, Marina Minosa e tanti altri sono arrabbiatissimi. Molti vogliono cambiare distributore che ha due piedi in una scarpa: da una parte fa il rivenditore di marchi nazionali, dall'altra fa una fiera che danneggia noi, Otranto, Gallipoli e tante altre località di mare. Noi facciamo la nostra proposta contro questa fiera ogni anno più grande: ciciri e tria (piatto tipico con i legumi) sullo Ionio con un bel bicchiere di vino rosso, che fa buon sangue di sicuro».
Entusiasta della fiera, invece, il sindaco di Leverano: «dà grande lustro alla città e al Salento intero ma non solo. La manifestazione porta turismo da tutta la regione e anche soldi a Leverano: quest'anno, oltre all'affitto del terreno, l'organizzazione pagherà anche un benefit per la pitturazione del Municipio - spiega Cosimino Durante - e credo che la pubblica amministrazione raggiunga, così, più di un obiettivo: non gravare sulle casse comunali, dare servizi, farsi conoscere e far conoscere il Salento a livello interprovinciale ». Secondo la stima di Durante ieri sera ci sono state 15mila persone all'inaugurazione.
Durante è entusiasta di Birra & Sound e difende le prerogative che gli competono: «Anche l'entroterra può fare turismo e dare impulso all'intero comparto. Non dimentichiamo - conclude ecumenico - che questa azienda si occupa di beverage e promuove, nel mondo intero, il vino e i prodotti enogastronomici salentini. Agli amici di Porto Cesareo dico che è opportuno stringere accordi di collaborazione perché anche la località ionica si senta partecipe e coinvolta».
Il vecchio motto è d'obbligo, per concludere: «Chi beve birra campa cent'anni». Ma vaglielo a spiegare ai cesarini.